Sul Piano casa circolano più di una bozza, dopo che la precedente versione è stata spazzata via dalla Corte costituzionale. Però oltre le bozze non sono riuscite finora ad andare avanti la Giunta, diversi mesi fa era stato un testo parziale firmato dall'assessore all'urbanistica Quirico Sanna, e neanche il Consiglio regionale, nonostante si sappia che il gruppo del Psd'Az (è lo stesso partito dell'assessore) abbia pronti una decina di articoli sugli ampliamenti dei metri cubi. Di fatto c'è ancora una situazione di profonda incertezza. A metterla in evidenza questa volta è la Confapi. «La Regione - si legge - aveva annunciato che dopo la sentenza della Corte costituzionale in tempi rapidi sarebbe arrivato una nuova legge, ma i giorni di attesa sono diventati settimane e le settimane mesi». Con il risultato - prosegue la nota firmata da Andrea Virdis, presidente di Confapi-Aniem - che «centinaia di progetti sono bloccati proprio a causa di un evidente vuoto legislativo». Allarme - si legge in un altro passaggio - «era stato lanciato ancor prima che il Piano casa fosse approvato dal Consiglio regionale, perché la politica s'era ostinata, come poi ha fatto, a dare il via libera all'ennesimo intervento a tempo che invece di semplificare ha finito per provocare l'immobilismo». Per poi denunciare: «Ad oggi - continua Virdis - risulta tra l'altro inatteso l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale che impegnava la Giunta, e in particolare l'assessore all'urbanistica, a definire in tempi celeri una nuova legge di governo del territorio che, nel rispetto delle previsioni del Piano paesaggistico regionale, individuasse le modalità di pianificazione a cui si sarebbero dovuti attenere gli enti locali e i privati. Invece purtroppo nulla è accaduto in questi mesi». A questo punto - conclude la Confapi - «invitiamo l'intero Consiglio a procedere con la massima sollecitudine ad approvare una legge di qualità e che possa essere immediatamente applicata».