Roma, 17 novembre – È stato presentato oggi a Torino, in occasione dell'evento "La cultura del rispetto", organizzato dal Comitato di Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio, il report "Oltre il successo: le discriminazioni invisibili delle donne al vertice", promosso dall'associazione 6libera.6come6 in collaborazione con il Gruppo Donne Nazionale CONFAPID. Dallo studio su discriminazioni e molestie su imprenditrici e manager italiane, emerge un quadro che sottolinea come il successo professionale femminile, a tutt'oggi, convive e si deve misurare con ostacoli strutturali e culturali.

Secondo i dati dell'indagine, quasi 7 imprenditrici su 10 (69,1%) hanno dichiarato di subire forme di mancato riconoscimento del ruolo e della loro autorevolezza, mentre il 40% riporta commenti sessisti o svalutanti e oltre un terzo (21,6%) afferma di essere esclusa da decisioni strategiche. Le discriminazioni, che riguardano le donne, sia giovani che più mature, non provengono solo dall'interno delle aziende, ma anche da clienti, fornitori e ambienti istituzionali, confermando la persistenza di stereotipi di genere anche ai vertici del sistema produttivo.

 "Il nostro Osservatorio digitale contro le molestie e le violenze sul lavoro - 6libera.org - nasce proprio per dare voce e strumenti concreti a queste donne – dichiara Dhebora Mirabelli, responsabile del progetto SAFE - Per un Lavoro senza Violenza, per APS-ETS 6Libera.6come6 - "I dati raccolti dimostrano che la violenza di genere può assumere forme sottili ma pervasive: negare autorevolezza, marginalizzare o delegittimare sono atti che minano la dignità e l'efficacia professionale delle donne leader."

 "Il mondo dell'impresa, e non solo, non può e non deve mai permettersi di sprecare talenti e competenze, soprattutto per motivi di genere" – sottolinea Brigitte Sardo, Presidente Gruppo Donne Nazionale CONFAPID. "Come sistema a tutela delle Pmi, vogliamo costruire una cultura d'impresa fondata sul rispetto, la valorizzazione e la parità. Questo report ci aiuta a individuare gli strumenti più efficaci per sostenere le imprenditrici e garantire un vero equilibrio di opportunità."

 Tra gli strumenti ritenuti più utili dalle imprenditrici per contrastare le discriminazioni emergono: le reti di sostegno e mentoring per l'empowerment delle imprenditrici (33,2%), seguite da incentivi e meccanismi di premialità ESG (circa 22%) e maggiore consapevolezza in tema di tutela legale (circa il 16%). Molte suggeriscono, come azioni concrete di contrasto alla cultura patriarcale in azienda, l'adozione di codici etici correlati da piani aziendali strutturati sulla parità di genere, la formazione professionale continua per i lavoratori e l'implementazione di meccanismi di segnalazione anonima.

Il gruppo Confapi Donne si sta già muovendo in questa direzione attraverso l'erogazione di corsi biennali di alta formazione per il rafforzamento dell'empowerment femminile, come "Donne Vincenti", realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo e la Business School de Il Sole 24 Ore, dedicato alle imprenditrici del sistema Confapi. 

 Inoltre, grazie al Fondo interprofessionale per le PMI – FAPI, sono stati attivati moduli di formazione obbligatoria sui temi delle discriminazioni, molestie e violenza nei luoghi di lavoro, rivolti alle imprese che applicano i Ccnl Confapi. Dal 2024, nell'ambito di questi percorsi, infatti, si sta sperimentando con successo un meccanismo premiale per incentivare progetti formativi orientati alla cultura del rispetto e dell'uguaglianza di genere nelle Pmi associate alla Confederazione.

 Nell'ambito del Progetto SAFE - Per un Lavoro senza Violenza, l'Associazione 6libera.6come6 ha introdotto sperimentazioni pilota in diverse aziende del Nord, Centro e Sud Italia, siano esse micro, piccole, medie e grandi, introducendo innovativi e tecnologici sistemi di segnalazione anonima, formazione ai lavoratori e assistenza legale e sindacale gratuita alle vittime o alle lavoratrici delle Pmi a rischio.

CONFAPI - CNEL

"RIPARTIAMO DAI DIRITTI"

25 novembre 2024 – Villa Lubin

 

CONFAPI, insieme al CNEL, ha organizzato per la prima volta presso Villa Lubin a Roma il convegno "Ripartiamo dai Diritti" in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

 

Atmosfera e ospiti

 

Interventi e tavola rotonda

 

Premiazioni

 

 

Villa Lubin si tinge di rosso

Il Digital Innovation hub di Confapi ha vinto un progetto finanziato dal fondo Horizon 2020 dal nome Liferithm nell’ambito del programma DIHWorld.
Il progetto LIFERITHM ha avuto l’obiettivo di sviluppare e ottimizzare il modulo di previsione di intelligenza artificiale tramite la creazione di un algoritmo da integrare nell'attuale soluzione di acquaponica dell'azienda Agri Island, che opera nel campo dell’economia circolare, nei settori della progettazione e realizzazione di impianti per l’agricoltura e itticoltura acquaponica, al fine di migliorare sia le performance produttive delle smart farm che la qualità dei prodotti alimentari. L'algoritmo ha sviluppato la possibilità di controllare, monitorare e analizzare i dati, mantenendo quindi nel tempo le condizioni ottimali di vita del sistema.

Confapi attraverso il proprio Digital Innovation Hub ha fornito all’azienda i seguenti servizi: 
• supporto nella progettazione di modelli di I.A. e sviluppo di algoritmi;
• test e simulazione; 
• servizi di supporto all’elaborazione della strategia commerciale e di proprietà intellettuale.

Per maggiori informazioni: https://agriisland.it/
https://agriisland.it/news/liferithm-progetto-innovativo-selezionato-dal-dih-world/

Il Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, e il Presidente di Confapi, Cristian Camisa, hanno sottoscritto un “Protocollo di Legalità”, allo scopo di prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività economiche. La nuova intesa, che restituisce ancora maggior efficienza agli strumenti già previsti dal precedente accordo stipulato nell’aprile del 2017, s’inquadra nel solco delle iniziative promosse dal Ministero dell’interno con le Associazioni di categoria volte ad estendere su base volontaria il sistema delle verifiche antimafia al settore dei rapporti economici tra privati.

Il protocollo all’art. 3 lettera c stabilisce che Confapi si impegna a:

predisporre un apposito elenco pubblicato sul proprio sito Internet, nell’Area web “Legalità”, nel quale verranno iscritte le Associazioni di Territorio e di Settore e - previo assenso - le imprese aderenti al Protocollo e i loro fornitori

 

Associazioni territoriali Confapi aderenti al Protocollo:

Confapindustria Piacenza

Confapi Pisa

Confapi Marche

Confapi Terni

Confapi Lazio

Confapi Pescara-Chieti

Confapi Lecce

Confapi Industria Taranto

Confapi Napoli

Confapi Matera

Confapi Calabria

Confapi Sardegna

Aziende del sistema Confapi aderenti al Protocollo:

 

Roma, 18 luglio - “La carenza di operatori socio-sanitari ci pone dinanzi a una vera e propria emergenza sociale. Se non verrà trovata una rapida soluzione al problema, si rischierà di non poter prestare adeguati servizi socio-sanitari a tutta la popolazione anziana, mettendo anche in grave crisi tutte le RSA del territorio nazionale nonché tutti i servizi domiciliari”. Lo dichiara Michele Colaci, presidente di Confapi Salute, Università e Ricerca, a proposito della forte carenza di personale sanitario e assistenziale che minaccia di inficiare l’intero comparto in Italia.
“Da una rapida stima – aggiunge - possiamo senz'altro affermare che il fabbisogno di operatori socio-sanitari necessari per assistere i nostri anziani, è valutabile intorno alle cinquantamila unità”.
Il presidente di Confapi Salute, Università e Ricerca, quindi, lancia una proposta: “Introdurre figure complementari, come le Adest (Assistenti Domiciliari e dei Servizi Tutelari), Ota (Operatore Tecnico addetto all’Assistenza) e gli assistenti familiari, per gestire l'emergenza. Chiediamo anche di rimodulare i corsi Oss per adeguarli ai fabbisogni regionali, allargandoli alla platea degli istituti formatori autorizzati. In mancanza di questi semplici provvedimenti, nel giro di poco tempo – conclude Colaci - tutto il sistema entrerà in crisi”.

L’Ufficio Studi promuove indagini conoscitive rivolte al mondo della piccola e media industria privata italiana per meglio interpretare le esigenze e gli interessi delle imprese e per raccogliere, attraverso la percezione dell’andamento dei vari cicli economici, le aspettative e i bisogni dei vari settori produttivi rappresentati dal sistema Confapi con l’obiettivo di sostenerne il consolidamento, la crescita e lo sviluppo. Realizza studi accurati e declinati su specifici target, che permettono alla Confederazione di conoscere la reale situazione in cui gli imprenditori si trovano a operare e di elaborare politiche strategiche ad hoc.
L’Ufficio Studi si occupa anche di raccogliere, elaborare e analizzare i dati del mondo della piccola e media industria privata in materia di Credito e Fisco, Formazione, Internazionalizzazione, Relazioni Industriali, Sicurezza, Qualità, Energia, Ambiente e Innovazione e Trasferimento Tecnologico. Attraverso un costante monitoraggio legislativo, mette inoltre a disposizione delle associazioni territoriali position paper di informazione e approfondimento della relativa legislazione nazionale.

Nell’ambito del progetto DIH4AI che ha previsto la messa a bando di due call (https://www.dih4ai.eu/project), il Digital Innovation Hub di Confapi ha supportato la startup innovativa UrbyetOrbit nello sviluppo di un algoritmo di intelligenza artificiale per favorire un’analisi dei dati satellitari al fine di fornire servizi avanzati di pianificazione urbana e gestione del territorio. Si è arrivati così all'integrazione di un algoritmo cognitivo/predittivo che si auto supervisiona e si basa sull'intelligenza artificiale a super risoluzione (SISR) applicato ai dati ottici forniti da Copernicus nel sistema di supporto decisionale GIS UrbyetOrbit.

Il progetto, chiamato UrbyetOrbit Land Digitalizer (UOLD), ha avuto lo scopo di migliorare la digitalizzazione dell'azienda richiedente e ha portato alla creazione di un prototipo in grado di aumentare la risoluzione dei dati satellitari e di combinarli con le informazioni catastali per fornire servizi avanzati di gestione del territorio. In questo modo è stata resa possibile una migliore valutazione dei rischi ambientali e industriali (come l’inquinamento) e i costi ad essi associati in caso di esposizione da parte di persone, ecosistemi, beni immobili e attività economiche.

 

 

 

 

 

 

 


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