Confapi Brescia attraverso la divisione Energia di Apiservizi agevolerà e strutturerà processi di aggregazione fra le Pmi interessate. L'unione controllata e coordinata di più soggetti sarà fondamentale per il raggiungimento dello sbarramento dalla normativa, che fissa in 3,4 GW di consumi annui il limite minimo per la partecipazione alla procedura da parte di clienti industriali e Pmi manifatturiere. Il provvedimento prevede la cessione di elettricità a 210 e/Mwh. «La normativa ha evidenziato immediatamente un taglio minimo di consumi di energia piuttosto elevato per il nostro sistema di aziende - afferma Enea Filippini, direttore di Apiservizi -, per questo ci siamo attivati per strutturare questo servizio che, oltre ad accompagnare le aderenti in tutti gli adempimenti imposti dal provvedimento, propizi la costituzione di aggregati di imprese che possano, assieme, centrare il target imposto». Una possibilità, quella messa a disposizione dal legislatore, che, in queste settimane di prezzi energetici costantemente elevati, potrebbe consentire alle aziende di beneficiare di un risparmio sui propri consumi. «A fronte di un'opportunità di risparmio nei confronti delle attuali quotazioni di mercato, la procedura è complessa e delicata. Per questo motivo, Confapi Brescia ha inteso sin da subito strutturare questo servizio interamente al proprio interno: l'associazione, in questo modo, rappresenta la garanzia del rispetto di ogni procedura, fondamentale per la buona riuscita di un provvedimento complesso e delicato». Per Filippini la complessità della procedura si coniuga però ben poco con i tempi estremamente ridotti per presentare la domanda di accreditamento al meccanismo, la cui scadenza è fissata per il 5 dicembre: «Questi tempi rappresentano un ostacolo per le nostre Pmi. Anche pet questa ragione, il servizio potrà risultare fondamentale per le nostre imprese le quali, in autonomia, molto difficilmente avrebbero potuto aderire». Nei giorni scorsi Confapi Brescia ha ufficializzato il cambio della denominazione e il restyling del logo. «Il nostro percorso di evoluzione giunge all'ultimo degli step previsti - spiega il presidente Pierluigi Cordua -. Lasciamo la storica denominazione, per assumerne una rinnovata, che ci lega ulteriormente al nostro sistema nazionale. Al contempo l'alveare rimane nel nostro pittogramma come simbolo di una tradizione che è parte integrante anche del nostro futuro. Nel corso degli anni ci sono stati molti cambiamenti, ma la necessità della nostra presenza a fianco delle Pmi è rimasta inalterata. Un'evoluzione necessaria, ma che è promessa di un costante impegno anche nel domani».