Senza un provvedimento efficace, e tempestivo, nel 2023 le strutture rischieranno di fallire». Lo tsunami dei costi energetici minaccia anche le oltre 700 Rsa piemontesi, provate da due anni di pandemia, che non se la passano meglio delle imprese e degli ospedali, anzi. Fanno fede i dati, tutti al rialzo, elaborati da Confapi Sanità. Restando alla fascia più comune, quella da 60 posti letto, dove rientra la stragrande maggioranza delle strutture, nel 2021 il consumo di gas è stato di 36 mila euro, Iva compresa, quest'anno saliranno a 72 mila. Previsione 2022-2023: 120mila. Consumo di elettricità nel 2021, Iva compresa: 19.200 euro. Consumo 2022: 33.600. Previsione 2023: 48 mila. Allo stesso modo, soffrono le strutture di piccola fascia non superiori a 35 posti letto, quindi familiari e di paese. In affanno, a maggior ragione, quelle di maggiori dimensioni, da 140 posti: 200 mila euro il costo per il gas nel 2002, rispetto ai 100 mila del 2021, 156 mila euro la previsione dei consumi elettrici rispetto ai 77 mila del 2021. «Serve il taglio immediato dell'Iva, misura efficace e facilmente attuabile, anche provvisoriamente, ristori regionali per posto letto, possibilità di chiedere un contributo alle famiglie - spiega Michele Colaci, Confapi Sanità -. Altrimenti non ci rimarrà che assistere al funerale, inesorabile, delle strutture socio-sanitarie». Difficile se non impossibile, tra l'altro, intervenire autonomamente per limitare i costi. Ne sanno qualcosa le direzioni di Asl e ospedali, al lavoro con i rispettivi energy manager per trovare la quadra, o almeno provarci. Si va dai progetti più ambiziosi, come la posa di pannelli solari (Mauriziano) o la costituzione di parchi fotovoltaici (San Luigi) alle misure di ordinario buonsenso: non lasciare luci accese, impiegare i condizionatori solo se strettamente necessario, idem l'acqua calda, spegnere le apparecchiature al temine dell'impiego, utilizzare la funzione "anteprima di stampa" per evitare inutile spreco di carta e di energia elettrica, e via di questo passo. Accorgimenti sacrosanti, che aiutano: ma di certo non risolvono.