Delpiano (Confapi): Comuni e piccole aziende sarde in difficoltà
«Le piccole imprese sarde hanno difficoltà ad accedere alle risorse del Pnrr, i bandi sono complicati e, avendo di solito strutture di tipo tradizionale, non hanno al loro interno esperti di progettazione di fondi europei», dice Giorgio Delpiano, presidente regionale di Confapi. «Già i Comuni hanno evidenziato quanto è complicato per loro correre per accaparrarsi questi denari, perché sono sottodimensionati e perché non hanno in organico figure tecniche adeguate. Calcoliamo che l'80% dei Comuni probabilmente non riuscirà a usufruirne, e questo ovviamente si proietterà sulle aziende nei territori. Inoltre, appunto, dobbiamo aggiungere gli ostacoli per le realtà produttive che nell'Isola hanno a disposizione una dotazione del 30% del pacchetto complessivo, dunque circa 360 milioni di euro. Il rischio è quello di veder sfumare davvero tante occasioni importanti per il nostro sistema economico».

L'analisi
Secondo un'indagine di Unioncamere con dati elaborati dal Centro studi Tagliacarne, a livello nazionale solo un'impresa su tre (tenendo conto anche del fatto che molte sono piegate dal peso della guerra con l'aumento del costo delle materie prime e dell'energia) è pronta a cogliere le opportunità del Pnrr espressamente dedicate, come transizione 4.0 ed economia circolare. Il 16% si è già attivato per aderire ai progetti, e un altro 13% ha intenzione di farlo. Ma più del 70% è fermo al palo (in particolare quelle di piccole dimensioni) e al momento non si sta interessando alle molteplici occasioni di sviluppo che si stanno aprendo. Cosi - ha sottolineato il presidente di Unioncarnere Andrea Prete - «le Camere di commercio devono farsi parte attiva» in questa partita e «contribuire al cambiamento innescato dal Pnrr».

Le sinergie
D'altra parte, aggiunge Delpiano, «è necessario trovare sinergie tra pubblico e privato, unire le forze per gli obiettivi di crescita che sono gli stessi». Confapi, ad esempio, sta sperimentando un modello di partnership nel Sulcis Iglesiente che, se si dimostrerà vincente, potrà essere replicato in altre zone dell'Isola. «Abbiamo messo insieme un imprenditore - che vorrebbe realizzare un albergo diffuso in un territorio deteriorato, da riconvertire e valorizzare - e alcuni Comuni. Sul progetto, con l'obiettivo appunto di accedere a finanziamenti del Pnrr, stanno lavorando dei professionisti esperti. Vedremo, se si raggiungerà il risultato avranno vinto tutti, e potrebbe essere un sistema efficace per procedere anche in altre realtà».

La macchina
Dice Francesco Porcu, segretario della Cna: «Ancora una volta è mancata, sia per le ara ministrazioni pubbliche che per le imprese, un'azione informativa e formativa per far sì che queste opportunità venissero colte dal numero più alto di soggetti. Una delle tante richieste fatte, prima che partissero i bandi, era quella di creare cabine di regia, anche e soprattutto nei territori, bisognava selezionare una serie di competenze e metterle a supporto degli enti locali. Invece siamo arrivati impreparati e in ritardo per questo sforzo che sapevamo di dover fare. E la questione non riguarda solo il Pnrr ma è il tema dei fondi strutturali europei che viviamo da vent'anni: sappiamo che dobbiamo usufruire di un determinato pacchetto di risorse e non abbiamo progetti, non li predisponiamo per tempo, non facciamo un piano coerente. Tutto questo si traduce in una qualità e quantità della spesa basse e nei disastri che vediamo». Prosegue Porco: «La preoccupazione è tanta. Ora, il volume di risorse potenzialmente da impegnare nei prossimi cinque anni è doppio, triplo, in alcuni casi addirittura quadruplo rispetto all'ordinario, noi non siamo mai riusciti a spendere i fondi europei "normali" con uno standard neppure minimo, adesso è evidente che gli scenari non sono buoni, andiamo avanti a tentoni e chissà quali saranno gli effetti».

I piccoli Comuni
intanto, da ieri i piccoli Comuni fino a 5.000 abitanti possono candidarsi per il contributo del Fondo di 30 milioni previsto per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 per le assunzioni a tempo determinato di figure professionali necessarie per i progetti del Pnrr. Lo fa sapere il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. L'applicativo, appositamente realizzato in collaborazione con Formez, è all'indirizzo lavoropubblico.gov.it/. Domande fino al 20 maggio, per il primo decreto con le assegnazioni. Sulla base della disponibilità, è previsto che vengano periodicamente riaperti i termini per le candidature.