La stabilità (pare) garantita, ma al prezzo del fallimento della politica e dei partiti. E con l'apertura di nuovi scenari di cui ancora va misurata la portata. Si muovono (con sfumature) in questa direzione le reazioni della società civile bresciana alla rielezione di Sergio Mattarella. Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia, accoglie la riconferma di Mattarella come una «garanzia di stabilità, fondamentale per il mondo economico. I partiti dovranno fare le loro analisi ma con Mattarella al Quirinale e Draghi capo del governo all'Italia viene garantito un altro anno di buona stabilità e di autorevolezza». Mattarella, aggiunge Beretta, «ha grandi competenze e si è dimostrato super partes, nei momenti critici però ha saputo intervenire e dare i giusti segnali. I tempi probabilmente non sono ancora maturi per individuare una figura diversa». E se il giudizio positivo sulla figura di Mattarella è unanime, sono più severi i commenti sull'operato dei partiti, che non hanno saputo convergere su una valida alternativa. Per Pierluigi Cordua, presidente di Apindustria Confapi Brescia, «i partiti si sono concentrati su una figura di grande autorevolezza che tuttavia si era detta non disponibile a un secondo mandato. Mattarella è un'ottima scelta, avrei preferito però che fosse eletto Presidente della Repubblica Mario Draghi. Speriamo che ora come presidente del Consiglio riesca a resistere al logorio dei partiti, anche perchè sul piatto ci sono i fondi del Pnrr e le pianificazioni future». Netto il giudizio di Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia: «I partiti sono stati sconfitti. Non sono stati in grado di trovare un accordo pur sostenendo lo stesso governo, e il segnale che hanno lanciato non è affatto positivo». In un quadro tutt'altro che confortante, aggiunge Massetti, «speriamo che nessuno si attribuisca vittorie e che i partiti da ora in avanti si impegnino con serietà nell'attività di governo, soprattutto in una fase delicata per il Paese come questa». Eleonora Rigotti, Presidente di Cna Brescia, definisce il «Mattarella bis» come «una soluzione che può permettere di mantenere un equilibrio. Non si può nascondere che, da queste elezioni emerge il limite chiaro della classe politica dirigente, quanto a capacità e serietà di dialogo e mediazione. Lo scenario che si è prospettato ai nostri occhi negli ultimi giorni aggiunge Rigotti sembra far passare l'idea che l'Italia non abbia nomi di valore su cui puntare, ma non è così. Si tratta, invece, di un problema della politica che ha manifestato in maniera palese la propria debolezza».