L'indagine di Apindustria rileva fiducia negli imprenditori: manifattura a pieno regime pure in autunno
 
Da un sondaggio interno è emerso che il 65% delle piccole e medie aziende associate ad Apindustria vede discrete opportunità di business all'interno del mercato italiano. Rosea la prospettiva, come ricavi e ordini, anche sul mercato europeo. A preoccupare è solo la ripresa dei contagi. Cordua: «La politica faccia una scelta chiara sul green pass».
I segnali dal fronte economico continuano a essere positivi. La manifattura, pur scontando un lieve rallentamento, continua ad andare a pieno regime. Dal canto suo in agosto il terziario è cresciuto a tassi che non si vedevano da 14 anni. Questo dicono le tendenze nazionali e questo suggeriscono le aspettative delle Pmi bresciane, secondo le quali anche in autunno (salvo varianti pandemiche) la tendenza resterà più che positiva. A osservarlo è infatti l'indagine realizzata dal Centro studi Apindustria Confapi Brescia interpellando un campione di 100 Pmi associate. In base all'indagine, due imprese su tre hanno aspettative positive rispetto alle opportunità di business nel mercato domestico. Percentuali di poco inferiori (59%) anche per il mercato Ue, principale meta di destinazione dei beni e servizi delle imprese bresciane. Ottimismo o stabilità tra le imprese, anche guardando alle opportunità di scambio in Asia e Stati Uniti. Dall'analisi emerge soprattutto che sono ben poche, il 10% circa, le imprese che hanno aspettative negative, un dato in calo rispetto alle precedenti rilevazioni. A differenza che in passato, quel che viene osservato in modo netto è la maggiore fiducia nel mercato domestico, tendenza già evidente da diversi mesi.
I dati e le aspettative continuano a essere positivi — afferma Pierluigi Cordua, presidente di Apindustria Confapi Brescia —. In particolare, e questa è una novità, sul fronte domestico. Resta però un clima di incertezza legato alla pandemia e alle varianti da una parte e al tema costi materie prime e approvvigionamenti dall'altra. Per questo è importante aprire una riflessione ed avere risposte politiche chiare per i green pass nei luoghi di lavoro, perché tutto possiamo permetterci fuorché nuove fermate, sia sul fronte della produzione che dei consumi». Per quanto riguarda il secondo trimestre, sono il 68% le Pmi  bresciane che registrano aumenti di fatturato (la metà delle quali in modo marcato) e il 67% una crescita degli ordini (due terzi delle quali in modo marcato). Dinamiche positive nel secondo trimestre anche nell' area UE ed extra UE sia per fatturati (59% e 42%) che ordini (65% e 56%). Un discorso a parte riguarda la dinamica dei prezzi, legata al tema materia prime e input produttivi. «Diversamente da quanto registrato nel primo trimestre — si osserva — il secondo si qualifica per una decisa impennata dei prezzi di vendita, che necessitano di adeguamento a fronte di un maggior costo delle attività di gestione caratteristica». Stabili, per adesso, gli investimenti.