Prorogare di un anno la scadenza per la consegna della relazione sulle emissioni in atmosfera di sostanze pericolose. A chiedere lo slittamento della scadenza del prossimo 28 agosto per gli adempimenti previsti dal d.lgs 102/2020 è Apindustria Confapi Brescia. Secondo i vertici dell'associazione serve tempo perché la liquidità delle aziende è stata messa alla prova dalla pandemia. Entro fine agosto alle imprese già in possesso delle autorizzazioni ambientali è richiesta un'ulteriore verifica dell'elenco delle sostanze classificate come pericolose impiegate e che danno origine ad emissioni. A ciò segue l'obbligo di invio all'autorità competente di una relazione nella quale vengono fornite alternative al loro impiego, con relativi studi di fattibilità e sostenibilità economica.  Le imprese manifatturiere destinatarie del provvedimento sono almeno mille nel Bresciano e, tra le associate Apindustria, operano soprattutto nei settori della fonderia, della galvanica, della pressofusione e dello stampaggio plastica. «Pur condividendo profondamente la ratio della normativa non possiamo per dimenticare — spiega Enea Filippini, responsabile Area Sicurezza e Ambiente Apindustria Confapi — i fattori che hanno caratterizzato quest'anno: l'emergenza non ancora conclusa, i cambiamenti nell'organizzazione del personale e dei luoghi di lavoro, le pesanti contrazioni del business che hanno spesso generato crisi di liquidità, l'instabilità delle proiezioni e lo shock derivato dall'escalation delle quotazioni delle materie prime». Da qui la richiesta di prorogare l'imminente scadenza di un anno. Questa modifica consentirebbe alle imprese «di affrontare con la dovuta solidità e attenzione — continua Filippini — uno step determinante per il miglioramento delle loro performance ambientali. Investimenti impiantistici e di processo connessi alla normativa oggi sarebbero difficilmente sostenibili». «Prestiamo come sempre grande attenzione al territorio e alle nostre aziende. La corsa green e il quadro normativo che ne deriva — spiega Pierluigi Cordua, presidente di Apindustria Confapi Brescia — non devono tradursi in perdita di competitività del nostro comparto industriale. Non vogliamo che le aziende e le Pmi diventino l'anello debole del sistema. Ricordiamoci inoltre che il contesto del mercato di riferimento non è solo quello europeo, ma globale».