Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana ...». Iniziano così i film della saga di Guerre Stellari proiettandoci in un mondo fantastico dove il bene e il male si scontrano nella loro lotta eterna su pianeti dove l'immaginazione spazia senza confini; se oggi avessimo la possibilità di scrivere su un foglio bianco un'epopea che parlasse d'imprese, di economia e del nostro territorio disegneremmo uno scenario simile a quello che ogni giorno vediamo dai finestrini delle nostre vetture mentre andiamo a lavorare o racconteremmo qualcosa di diverso? Quali sono i sogni che possono trasformare il Nord Ovest d'Italia nel miglior posto dove iniziare un'impresa e far crescere una famiglia? Fino a dove dobbiamo spingere l'immaginazione o quanto di ciò che già c'è può aiutarci a raggiungere l'obbiettivo? Parto da quello che manca: una comunità economica e sociale capace di integrarsi e collaborare, che sia aperta ed in grado di perseguire uno scopo comune, senza riserve, pregiudizi o volontà egoistiche di limitarsi a coltivare le proprie sterili rendite di posizione; dobbiamo essere consci delle nostre peculiarità e della nostra storia ed allo stesso tempo dobbiamo saperli condividere con chi arriva siano essi studenti, migranti o imprese. Guardo cosa è rimasto, un tessuto importante d'imprese, figlie o nipoti delle eroiche boîte che sono state motore del miracolo italiano, con una capacità straordinaria di fare; le vedo al blocchi di partenza di una nuova sfida d'innovazione e spero che sappiano mettere a frutto gli strumenti che si stanno costruendo sul territorio per il salto tecnologico, ma soprattutto che superino la diffidenza e che colgano l'opportunità di far diventare un moltiplicatore di competenze il mettersi in rete. lmmagino ciò che vorrei: un territorio connesso digitalmente ed analogicamente dove un sistema logistico efficace ed efficiente possa far muovere persone e merci dalle zone verdi ai centri urbani, una rete di collegamenti ad alta velocità che permetta lo scambio ed il contatto, tra soggetti lontani, un mondo più vicino.
Spero che possa nascere una nuova consapevolezza che ci faccia prendere coscienza che dobbiamo sì perseguire la crescita economica ma a condizioni diverse da quelle che ci hanno spinti in passato, dove domanda ed offerta non siano mosse esclusivamente dal minimo costo finalizzato al massimo profitto, ma dal valore: valore dei prodotti, delle persone che li hanno realizzati, dell'ambiente che ha ospitato gli impianti, dei capitali che hanno reso possibile l'impresa. Confido che oggi sia il momento giusto per ripartire. Si dice che le crisi possano offrire grandi occasioni, ed è vero, perché azzerano le certezze, dopo nulla può essere uguale a prima, bisogna cercare soluzioni e le possiamo trovare solo guardando avanti, cambiando. Dobbiamo dare un nuovo significato alle parole, dobbiamo sapere che economia circolare per chi produce, vuol dire pensare ad un progetto ragionando su tutto l'arco di vita di quel manufatto partendo dalle emissioni che si generano nella produzione fino alla conclusione della sua vita quando questo diventa una materia prima trovata alla porta di casa; per chi consuma è la necessità di sapere accettare un prezzo che ne riconosca il valore. Sostenibilità non è una parola che ci riguarda solo quando parliamo di ciò che è visibile e che dimentichiamo quando "produciamo sotto il tappeto" o pensiamo di comprare il prezzo più basso pensando di risparmiare. Abbiamo la responsabilità di un nuovo inizio ed abbiamo la potenzialità per farlo, dobbiamo solo trovare la volontà per realizzalo, ognuno secondo le propria capacità e competenza.
 
Corrado Alberto, Presidente Api Torino