Nella Giunta convocata d'urgenza, il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha preso atto del pressing di tutte le associazioni di categoria sul fatto che le imprese danneggiate dalle conseguenze economiche della pandemia ancora aspettano buona parte degli aiuti economici che la Regione, prima ancora dello Stato, aveva stanziato nella cosiddetta "Finanziaria di guerra" di maggio 2020. E mentre il governo è alle prese con la necessità di tagliare i conti e va a caccia di più fondi per l'economia, dalle categorie produttive e dai professionisti arriva una proposta di buon senso che potrebbe risolvere rapidamente il problema. In pratica, Confcommercio Sicilia, Confapi Sicilia, Unimpresa Sicilia e la Conferenza degli Ordini dei Dottori commercialisti ed esperti contabili della Sicilia, «condividendo la preoccupazione espressa dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, circa la necessità di fare arrivare il più velocemente possibile gli aiuti pubblici alle imprese stremate dalla crisi pandemica», propongono al governatore e all'assessore all'Economia, Gaetano Armao, per risolvere il problema, di «utilizzare l'ampia esperienza di Fidimed e ConfeserFidi (i due confidi siciliani 106 vigilati da Bankitalia) nella gestione di fondi pubblici per lo sviluppo che hanno già maturato con ottimi risultati per conto di altre Regioni».  I due confidi, riferisce la nota congiunta delle quattro sigle, «in questa emergenza, avendo ricevuto pressanti sollecitazioni dal mondo delle associazioni di categoria, si rendono disponibili a gestire un budget che venga assegnato loro dalla Regione e finalizzato alla più rapida, efficiente ed efficace erogazione degli aiuti alle imprese in difficoltà, tramite le proprie strutture tecniche di valutazione e le proprie reti di sportelli e professionisti diffuse capillarmente sull'intero territorio dell'Isola, con il coinvolgimento dei confidi 112 convenzionati con la Regione, delle associazioni di categoria e degli ordini professionali». «Le imprese non possono più aspettare - scrivono all'unisono Gianluca Manenti, vicepresidente vicario di Confcommercio Sicilia, Dhebora Mirabelli, presidente di Confapi Sicilia, Salvo Politino, presidente di Unimpresa Sicilia e Maurizio Attinelli, presidente della Conferenza degli Ordini dei Dottori commercialisti della Sicilia - e la risposta urgente che serve non può arrivare né da una macchina amministrativa regionale che non ha avuto il tempo necessario per adattarsi a questa nuova drammatica realtà, né dai "click day". In questo particolare momento c'è bisogno di affidarsi alla professionalità e competenza di due confidi 106 che hanno già dimostrato di sapere fare presto e bene (Fidimed con Lazio Innova e con Banca Progetto, ConfeserFidi con Fondo Europeo per gli Investimenti, Cassa Depositi e Prestiti, Banca Europea per gli Investimenti e varie Finanziarie regionali), per legge possono erogare finanziamenti diretti e ogni giorno hanno contatto diretto col mondo delle imprese e ne conoscono le esigenze». «Fidimed e ConfeserFidi - osservano - sono vigilati da Bankitalia, la loro operatività è favorita da collaudate piattaforme tecnologiche e da professionalità abituate a impegnarsi al massimo per dare risposte immediate e, grazie alla collaborazione dei confidi 112, possono coprire l'intero territorio siciliano». «La Regione - concludono i quattro presidenti - compia questo atto di concreta attenzione nei confronti dei bisogni delle imprese delegando ai due confidi siciliani 106 l'attività di erogazione degli aiuti per l'emergenza».