Presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Confapi Emilia critica sulla misura adottata dal Governo: "Proseguendo su questa strada, andremo a danneggiare anche i lavoratori i cui posti di lavoro sono stati messi in crisi dalla pandemia, ai quali rimangono solo temporaneamente legati grazie alla cassa integrazione"

Il blocco dei licenziamenti economici, legato sin dalla sua introduzione alla Cassa Integrazione, con il recente Decreto Ristori è stato prorogato fino alla fine dell’attuale stato di emergenza epidemiologica. Ne consegue, pertanto, che le aziende che accederanno alla Cassa Integrazione non potranno attuare misure di licenziamento per motivi economici – fatta eccezione per le fattispecie ammesse (cambio di appalto, cessazione definitiva dell’attività di impresa, accordo collettivo aziendale, fallimento senza esercizio provvisorio di impresa) - fino al 31 Gennaio 2021.

"Prendiamo atto – spiega l’avvocato Barbara Sabellico, Presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Confapi Emilia – che questa misura, introdotta come temporanea all’inizio dell’emergenza Covid-19, è di fatto divenuta strutturale. Ma siamo certi che questa misura risponda effettivamente all’esigenza di tutela e protezione dei lavoratori? Oppure non fa altro che contribuire ad aggravare la crisi delle imprese e frenare il rilancio delle politiche attive?"

"L’attuale pandemia - prosegue l’avvocato Sabellico - ha imposto alle aziende, e principalmente alle PMI, interventi strutturali di riorganizzazione e/o di ristrutturazione dei propri processi produttivi con il solo obiettivo di poter rimanere competitivi nel mercato nazionale e non. Stiamo affrontando una crisi occupazionale strutturale generata dal fatto che la pandemia, nostro malgrado, ha cancellato intere filiere e modelli di business tipici del nostro mercato, e per questo non possiamo non prendere atto che non si può continuare a gestire l’attuale crisi con interventi congiunturali, quali il ricorso alla cassa integrazione guadagni. Non possiamo continuare ad ‘asciugare il pavimento bagnato senza riparare il rubinetto che perde’ – chiosa l’Avvocato Sabellico - Ribadiamo, come Confapi Emilia, la necessità e l’urgenza di non proseguire con ulteriori proroghe del divieto di licenziamento in esame perché così facendo le nostre imprese rischiano di non riuscire ad essere più competitive nel mercato globale visto che il divieto di licenziamento imposto costituisce una misura unica nel panorama internazionale".

"Per contro, proseguendo su questa strada, andremo, a nostro parere, a danneggiare anche i lavoratori i cui posti di lavoro sono stati messi in crisi dalla pandemia, ai quali rimangono solo temporaneamente legati grazie alla cassa integrazione; lavoratori che, viceversa, dovrebbero essere sostenuti con la Naspi che dovrebbe essere rafforzata e potenziata in modo da fornire agli stessi le giuste opportunità per rilanciarsi in posizioni che hanno prospettiva. Infine, ma non meno importante, non dimentichiamo che l’attuale sistema complica l’accesso nel mercato del lavoro a tutti coloro che non ne sono attualmente parte attiva da Marzo scorso, compresi i giovani, perché l’impossibilità di licenziare di fatto impedisce il percorso inverso, ovvero d’ingresso nel mercato anche paradossalmente nei settori che oggi sono in crescita.

"Serve quindi – conclude l’Avvocato Sabellico - un intervento del Governo - senza ulteriori rinvii - che ripristini la legislazione ordinaria in materia, perché sono le politiche attive quelle che devono essere sostenute e potenziate, in quanto strumenti strategici per rilanciare il nostro sistema produttivo ed al tempo stesso occorre assicurare ai lavoratori un riposizionamento che sia specchio dell’attuale cambiamento. Non abbiamo più tempo!"

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