Più l'inflazione cresce, più i salari reali diminuiscono. Mille euro di stipendio rispetto a un anno fa comprano l'8% di merci in meno. Chi era di poco sopra alla soglia di povertà va ad allargare la fascia delle persone con un reddito inadeguato ai bisogni essenziali. Il primo argine è il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro. Il 59% dei dipendenti, 7,7 milioni di persone, ha il contratto scaduto. In particolare circa 3 milioni di addetti di commercio e turismo hanno contratti scaduti dal dicembre 2019. Si parla poi di un «patto sociale» per limitare la perdita di potere d'acquisto degli stipendi. Proposte in campo: taglio del cuneo fiscale (Confindustria 16 miliardi, due terzi per i lavoratori, uno per le aziende); detassazione degli aumenti contrattuali come chiede Confapi; aumentare i flexible benefits (i fondi «in natura» detassati e decontribuiti) dagli attuali 256 euro massimi a mille euro.