«La diplomazia economica come architrave della politica estera italiana». Ed in questa prospettiva il sistema produttivo bresciano può giocare un ruolo decisivo. Con questa consapevolezza ieri è approdato nel Bresciano il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio che, accompagnato dal presidente di Confapi Maurizio Casasco e da Pierluigi Cordua, presidente di Apindustria Confapi Brescia, ha visitato nel pomeriggio tre imprese bresciane. Il ministro ha chiarito come la Farnesina «abbia posto ancora di più la diplomazia economica al centro della sua azione, con l’obiettivo di accompagnare le imprese italiane, in particolare le piccole e medie imprese, sui mercati internazionali. Il dialogo attivo con le associazioni di categoria e le realtà produttive è un cardine fondamentale del nostro sostegno all’internazionalizzazione del tessuto economico del Paese.». Imprese. Il minitour bresciano di Di Maio è stato scandito da tre tappe in altrettante imprese bresciane che non hanno delocalizzato ma hanno saputo diventare leader nell’export. Si è partiti da Omsi Trasmissioni azienda che produce, con macchinari e tecniche innovative, unità di trasmissione di potenza per apparecchiature industriali, agricole e ferroviarie per spostarsi poi da Omal, specializzata nella produzione di valvole a sfera e all’avanguardia nel campo dell’automazione e della customizzazione dei prodotti nonché leader nel mercato estero. La visita si è conclusa alla Galba, una delle aziende italiane più importanti nel settore delle lavorazioni meccaniche ad alto contenuto tecnologico che, negli ultimi anni, ha saputo espandersi non solo sul mercato domestico ma anche su quello internazionale, vantando oggi l’85% del[1]la sua produzione in export. «Ho visitato con grande piacere il sistema produttivo bresciano ricco di eccellenze italiane che esportano in tutto il mondo» ha detto Di Maio al termine delle visite, durante le quali ha discusso anche del caro energia. Nessuna invasione di campo con il ministro Giorgetti ma un’attenzione di riguardo per una delle principali sfide a livello internazionale che sta perturbando mercati ed economie Ue con una fiammata dell’inflazione che ha costretto anche a rivedere le stime di crescita dell’Italia. Reazioni. «Tutto il nostro sistema che qui nel bresciano, vanta esperienze imprenditoriali coraggiose e di successo – ha sottolineato Casasco- ha particolarmente apprezzato la visita di Di Maio. Un modo concreto per vedere da vicino il lavoro quotidiano dei nostri imprenditori e dei loro collaboratori, per comprendere meglio le difficoltà contingenti e per apprezzare un sistema industriale che lotta e vuole rimanere competitivo anche a livello internazionale. Un atto, non solo formale, di vicinanza delle Istituzioni che ci incoraggia a proseguire con ancor maggior forza nel nostro cammino volto alla crescita non solo delle nostre imprese, ma dell’intero Paese». «Siamo stati orgogliosi – ha affermato Cordua – di mostrare al Ministro le nostre eccellenze che hanno saputo sfruttare competenze tutte italiane per portare con successo i nostri prodotti sui mercati esteri. Apprezziamo la sua attenzione alle Pmi attraverso i numerosi strumenti che sono nati dal Patto per l’Export». Protagonista. Le finalità di questo progetto le illustra lo stesso ministro: «Attraverso il Patto, abbiamo ridisegnato le finalità del sostegno pubblico all’export, ne abbiamo rivisitato gli obiettivi e la dotazione finanziaria, oggi pari a ben 5,7 miliardi di euro di risorse dirette. Grazie anche a questo lavoro di squadra tra settore pubblico e privato, l’export italiano ha segnato nei primi 11 mesi del 2021 il record di 471 miliardi di euro, superiore anche ai livelli pre-pandemici. Un risultato significativo che ci incoraggia a proseguire lungo questa strada».