Non si può dire che Maurizio Casasco presidente di Confapi, Confederazione italiana della piccola e media industria, non abbia fiuto politico. Gaio scorso 14 agosto in un’intervista al Foglio aveva dichiarato come per l`Italia fosse necessaria una situazione di stabilità con Mattarella presidente e Draghi premier fino alla fine della Legislatura, con eventualmente una sua successiva candidatura alla guida della Commissione Ue. Presidente Casasco come valuta la rielezione di Sergio Mattarella? Il Paese ha bisogno di stabilità. Nei giorni prima del voto mi sono arrivate telefonate da Francia e Germania e da vari componenti della Cea-Pme, la Confederazione europea delle Piccole e Medie Imprese di cui sono presidente e che rappresenta 2 milioni di aziende di 24 Paesi europei. Tutti auspicavano la stabilità garantita dalla presenza di Draghi alla guida del governo. Sarebbe stato folle destabilizzare il sistema. Questo a livello internazionale e sul fronte nazionale? Credo che l`elezione del presidente della Repubblica abbia monopolizzato il sistema mediatico in maniera eccessiva. Si è coperto tutto il resto, mentre il Parlamento era impegnato nelle votazioni le aziende stavano affrontando gli stessi problemi e ora non possiamo più perdere un secondo. Ora va recuperata quella azione di governo che c`era e che ultimamente non si è più vista. L`azione del governo è stata ostacolata dai veti posti dai partiti. Ma alla guida del governo c`è Draghi è lui che deve dare la rotta. È come se ci fossero problemi in Confapi: la responsabilità sarebbe mia in quanto presidente non degli associati. Ci sono emergenze che non aspettano l`elezione di un nuovo presidente al Quirinale, dalla pandemia all`economia. A cosa si riferisce? Penso, innanzitutto, alla crescita dell`economia italiana che ha rallentato e che ora si dimezza. Ma anche la crescita di costi dell`energia e del gas, i costi delle materie prime, i sei milioni di poveri. Senza dimenticare l`inflazione che cresce; qualcuno ha continuato a sostenere che fosse un fenomeno temporaneo per tenere a bada i mercati, ma i consumi scenderanno. Energia e materie prime sembrano essere comunque in cima ai pensieri del governo? Guardi, nei giorni scorsi ho partecipato ad un tavolo al Mise con il ministro Giorgetti in cui Confapi ha presentato proposte a breve e medio termine. Ma nell`ultimo mese l`azione di governo sembra essersi fermata. E anche se c`è stato un raffreddamento dei costi serve porre rimedio. Faccio alcuni esempi: l`energia elettrica è passata da un massimo di 400 euro/megawattora agli attuali2 31 euro, ma la media del 2021 è stata di 125 euro e nel 2020 era di 39 euro. Il gas è passato da un massimo di 180 euro/ megawattora agli attuali 90 euro, ma la media del 2021 è stata di 45 euro e nel 2020 era addirittura di 9 euro. Siamo contenti delle conferme di Mattarella presidente e Draghi alla guida del Governo ma adesso non c`è tempo da perdere per rimedi immediati e interventi strutturali.