Dosi somministrate nelle aziende anche nel resto del territorio nazionale. Ieri altri 1.080 positivi
Bonometti: in poco tempo potremmo immunizzare fino a 400 mila lavoratori          
 
Il modello a cui lavoravano le imprese bresciane viene  esteso a tutta la Lombardia: la Giunta regionale ha varato il primo protocollo d'intesa per far partire la campagna di vaccinazione dei lavoratori direttamente all'interno delle imprese. L'accordo è stato sottoscritto da Regione, Confindustria Lombardia, Confapi e dall'Associazione nazionale medici d'azienda e competenti. Per il presidente Marco Bonometti si potrebbero vaccinare in poco tempo «fino a 300-400 mila lavoratori».
 
 
 
Ieri la Giunta regionale ha varato il primo protocollo Bonometti: vaccineremo fino a 400 mila lavoratori
Accordo con Confindustria Vaccini anche nelle aziende
 
Il modello è quello a cui stavano lavorando le imprese bresciane, che viene esteso però a tutta la Lombardia e potrebbe essere trasferito anche nel resto d'Italia. Ieri la Giunta regionale ha varato il primo protocollo d'intesa per far partire la campagna di vaccinazione dei lavoratori direttamente all'interno delle imprese. L'accordo è stato sottoscritto da Regione, Confindustria Lombardia, Confapi e dall'Associazione nazionale medici d'azienda e competenti, e prevede l'avvio di un «nuovo canale vaccinale parallelo a quelli già esistenti», spiega la vicepresidente Letizia Moratti. Non tutte le aziende potranno diventare hub per le vaccinazioni: per farlo dovranno rispettare determinati requisiti di spazio e sicurezza. A vaccinare i dipendenti saranno i medici competenti, coinvolti nella campagna su base volontaria. Per il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti si potrebbero vaccinare in poco tempo «fino a 300 o 400 mila lavoratori». Le aziende darebbero la propria disponibilità «a eseguire 150 mila vaccini alla settimana». Sulle tempistiche per l'avvio delle somministrazioni nelle aziende nessuno si sbilancia («seguiremo le priorità stabilite a livello nazionale», sottolinea Maurizio Casasco, presidente di Confapi) mentre per quanto riguarda la campagna vaccinale in Lombardia Moratti ribadisce: «Entro giugno arriveremo a vaccinare tutti coloro che ne hanno diritto». Il protocollo è aperto a nuove collaborazioni: Coldiretti si è già detta disponibile a concedere le proprie sedi per le vaccinazioni. Il prossimo passo sarà il confronto con i sindacati, sin qui tenuti ai margini: «E’ necessario che il percorso sia comune, combattiamo la stessa battaglia», ribadiscono i rappresentanti degli industriali. Non si fa aspettare però la risposta dei sindacati bresciani, «stupiti e sconcertati»: «Rimaniamo veramente stupiti dal mancato coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori e del mancato rispetto del ruolo che hanno svolto in questo anno cosi difficile e drammatico», scrive in una nota il segretario generale della Cgil Francesco Bertoli, che aggiunge: «Lo sconcerto aumenta ulteriormente dopo che a Brescia l'argomento oggi oggetto di accordo separato era già stato affrontato dal mese di gennaio». Perché la campagna vaccinale abbia effetto è necessario «correre con i vaccini» ribadiscono a una sola voce i firmatari del patto. Intanto a correre sono però soprattutto i contagi: ieri Brescia ha di nuovo superato la soglia del migliaio con 1080 nuovi positivi, un quarto di quelli di tutta la Lombardia (4.422 totali). E il numero di decessi, aggiornato, segna altre 16 vittime. Venerdì il governo deciderà sulle eventuali zone rosse, Brescia e la Lombardia rischiano. Ieri in Commissione sanità il dg del Welfare Giovanni Pavesi ha confermato che alcune province, e soprattutto «Brescia, Cremona e Mantova stanno particolarmente soffrendo». Per ora la Regione attende: la strategia, spiega Pavesi, «è di coniugare l'emergenza di un'area con la necessità oggettiva di mantenere il più possibile una continuità di attività economiche e sociali». A Brescia oltre ai contagi aumenta anche la pressione sugli ospedali: al Civile risultano ricoverati 462 pazienti (lunedì erano 431), 37 in terapia intensiva. Prosegue intanto, pur a rilento, la campagna di vaccinazione sul territorio: ieri è entrato in funzione il centro vaccinale di Nozza di Vestone per gli over 8o dei comuni dell'Alta Valle Sabbia, all'interno della sede locale dell'Asst del Garda.