Draghi: Confapi, ha ragione, mettere ordine in giungla (ANSA) - ROMA, 17 FEB - Draghi ha ragione. Noi di Confapi chiediamo da tempo una riforma complessiva della fiscalita' volta a ridurre il tax burden sulle aziende, che ne mina la competitivita'. Occorre semplificare, eliminare adempimenti inutili e spesso ripetitivi che comportano perdite di tempo che incidono soprattutto sulle piccole e medie industrie private".
Cosi' il presidente di Confapi, Maurizio Casasco all'ANSA.
"La burocrazia ci affossa, andrebbe ottimizzato e razionalizzato il sistema delle comunicazioni fiscali, visto che sulle nostre industrie grava un'enorme mole di lavoro solo per trasmettere informazioni gia' in possesso della Pubblica Amministrazione", dice sottolineando che "cio' che stato fatto in passato non ha migliorato la situazione".
Per Casasco "una mera riforma delle aliquote inciderebbe marginalmente sul cuneo fiscale a carico delle imprese. La loro struttura e' infatti molto rigida e non discrimina, a monte, trai carichi familiari. E' urgente percio' un taglio deciso che non passi solo attraverso la revisione degli scaglioni".
"Vale anche per l'Imu, che oggi si paga sull'unico parametro della metratura, ma sappiamo che ci sono attivita' ad alto valore aggiunto che richiedono piccoli spazi di lavoro e imprese manifatturiere come ad esempio il tessile che richiedono spazi enormi per gli impianti. Per una questione di equita', andrebbero introdotti altri parametri per la sua quantificazione come il fatturato e il numero di dipendenti".
"Confapi in piu' sedi ha chiesto anche un intervento sulla definizione di base imponibile Ires, che premi gli utili reimpiegati sia negli investimenti, in maggior misura quelli green e digitali, sia nelle nuove assunzioni, oltre
all'abrogazione definitiva dell'Irap. Quindi le parole del presidente Draghi sulla necessita' di un intervento di sistema sono assolutamente condivisibili, nell'augurio che riesca a mettere ordine in questo settore". (ANSA).
PAT