Il 28 giugno si è svolta l’Assemblea annuale di Api Lecco che, nella parte pubblica, ha ospitato un dibattito dal titolo “ Per un domani chiamato industria. Crescere non solo per la propria ricchezza, ma per il benessere del territorio” che ha visto la partecipazione oltre che del presidente Sabadini di esperti e professori universitari. Ha chiuso i lavori il Presidente Casasco.

Un’Assemblea che ha rimesso al centro l’importanza del ruolo dell’industria, e in particolare della manifattura.

Dopo l’introduzione dei lavori del Presidente Sabadini, il Professore Luciano Fasano ha presentato l’annunciato “libro bianco”, concentrandosi sulle peculiarità di “un territorio complesso ed estremamente interessante” come quello lecchese e mettendo in luce le possibili future strategie di sviluppo. Di particolare rilevanza, la riflessione sul ruolo delle associazioni di categoria: “La globalizzazione ha indebolito fortemente il ruolo degli Stati nazionali e, di conseguenza, anche la capacità di incidere delle associazioni, poiché hanno sempre avuto come interlocutore principale il governo del Paese – ha dichiarato Fasano. “Proprio per questo le associazioni devono ripensarsi. Occorre interrogarsi nuovamente su chi sia il soggetto che si rappresenta in un contesto fortemente trasformato come quello odierno. Solo così si potrà comprendere cosa significhi fare rappresentanza negli interessi degli imprenditori oggi e negli anni futuri”.

A seguire Gigi Riva, Direttore del Giornale di Lecco, ha coordinato una tavola rotonda durante la quale Luigi Sabadini e Luciano Fasano, insieme al ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica Stefano Covino, si sono confrontati dibattendo su temi quali innovazione, cultura, ruolo dell’industria e costituzione delle aree vaste.

“Dobbiamo sempre partire dai punti di forza, e un evidente fattore di eccellenza del lecchese è l’industria – ha affermato Sabadini –. Possiamo certamente pensare di investire risorse anche in altri settori, ma senza mai perdere di vista il carattere vocazionale del nostro territorio, che è da sempre votato all’attività imprenditoriale. Lo dimostrano i dati: il 70% del Pil lecchese è prodotto dal settore manifatturiero”. È in forza dello stesso realismo che il Presidente Sabadini insiste con forza nell’auspicare la costituzione di un’area vasta con Monza: “La SS36 costituisce un asse che mette in comunicazione territori molto simili per attitudine imprenditoriale e lungo il quale si concentra già un importante scambio di merci e rapporti. Sarebbe una follia sacrificare questa realtà per creare un’entità burocratica distante dall’effettivo modo di essere dei territori”.

Insistere sull’industria, tuttavia, non è sufficiente. Occorre, infatti, che gli imprenditori siano capaci di rispondere alle sfide di un mondo globalizzato e in continuo cambiamento. Questa la ragione in forza della quale Stefano Covino ha sostenuto l’importanza dell’istruzione e della cultura: “La storia dimostra che laddove c’è scuola e cultura, la ricaduta immediata è una maggiore fiducia nel futuro e il desiderio di incidere. Solo se c’è cultura le persone innovano e rischiano con coraggio: senza questi elementi lo sviluppo e la crescita sono impossibili”.

Bisogno di innovazione e di cambiamento sono stati il fulcro anche dell’intervento del presidente nazionale Confapi, Maurizio Casasco. “Non si può più non ammettere che il mondo del lavoro sia strutturalmente cambiato. Questo cambiamento deve riguardare anche un elemento che, invece, è rimasto immutato negli anni: i contratti di lavoro. È necessario un cambiamento di mentalità e un’innovazione di pensiero che investa anche questo aspetto, perché la competizione, soprattutto con i Paesi esteri, è anche su questo piano”. Oltre a ciò, Casasco ha insistito sull’importanza di un tempestivo intervento delle istituzioni in materia di riduzione del cuneo fiscale e semplificazione burocratica, interventi senza i quali l’Italia non sarà capace di fronteggiare le sfide del futuro e gli imprenditori non potranno più esercitare quella responsabilità sociale in forza della quale “non perseguono solamente la propria ricchezza, ma lavorano per il benessere del proprio Paese”.

L’Assemblea, come tradizione, ha anche previsto un momento di premiazione per quelle Aziende Associate che quest’anno hanno compiuto il 25° o 50° anniversario attività o di fedeltà associativa.

25 ANNI DI FONDAZIONE:

- Armeco Arredamenti Metallici Corti Galbiate Srl - Glabiate

- Arredindustria e Lory Srl - Galbiate

- T.B. Srl - Airuno


50 ANNI DI FONDAZIONE:

- Brivaplast Srl – Osnago

- Metalforch Srl – Primaluna

- Rigamonti Pietro e figli Srl – Vercurago

- Trafileria Lecchese Srl – Olginate

- Trafilerie di Valgrighentino Spa – Valgrighentino

- Sala Punzoni Srl – Calolziocorte


25 ANNI DI ISCRIZIONE:

- Aldeghi Impianti Srl – Lecco

- Arte Grafica Valsecchi Snc di Guglielmo e Luigi Valsecchi – Malgrate

- Castfutura Spa – Terno D’Isola

- Dimensione Lavoro Coop.va Sociale Onlus – Valmadrera

- Forgiatura Melesi Srl – Lecco

- Ime Sas – Lecco

- Larius Srl – Calolziocorte

- Novastilmec Spa – Garbagnate Monastero

- Tommaselli Srl – Sirtori

- Vassena Filiere Srl - Malgrate


50 ANNI DI ISCRIZIONE:

- OMCG Srl – Olginate