CONFAPI A BRUXELLES PER DIFENDERE L'INDUSTRIA ITALIANA E EUROPEA: NO A STATUS ECONOMIA DI MERCATO ALLA CINA

Il 3 Marzo si è tenuta, presso il Parlamento Europeo  un'importante audizione sul tema del riconoscimento alla Cina dello status di Economia di Mercato. Tra i relatori, il Direttore generale al Commercio della Commissione Europea Leopoldo Rubinacci, quello all'Industria Gwenole Cozigou e, in rappresentanza  delle PMI italiane, Cristian Camisa membro della Giunta di Presidenza nazionale CONFAPI. 

Si tratta di una questione  straordinariamente importante e delicata: con la firma del protocollo del protocollo WTO/Cina nel 2001, si è stabilito infatti, in particolare all'articolo 15 che, decorsi 15 anni e rispettati certi parametri, alla Cina sarebbe stato riconosciuto lo status di Economia di Mercato. I 15 anni scadono a dicembre di quest’anno. La Cina sostiene che lo status debba essere riconosciuto in automatico mentre molti Paesi sostengono il contrario visto che dei 5 criteri previsti e necessari al riconoscimento solo uno sarebbe stato rispettato. 

“Il riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina- ha sottolineato Camisa significherebbe l’impossibilità per l’Unione Europea di applicare misure antidumping con conseguenze a dir poco negative. Noi di Confapi ribadiamo  la  nostra convinta contrarietà, dal momento che, visto il massiccio interventismo delle stato, appare quantomeno improprio considerare quella cinese come economia di mercato”. 

Anche secondo recenti studi  Confapi, la concessione di tale status metterebbe a rischio tra gli 1,7 e i 3,5 milioni di posti di lavoro in Europa. Le nostre PMI stanno  faticosamente uscendo da una gravissima crisi : oltre 82.000 imprese fallite dal 2009 e un numero ancora maggiore ha chiuso definitivamente i battenti a fronte di una perdita del 25% della produzione industriale. 

“Il 2016 sarà il primo anno con una crescita attorno all'1%, è chiaro -ha ribadito Camisa- che non possiamo permetterci l'ennesimo colpo alla nostra economia e alle nostre aziende che continuano a vivere momenti difficili.  

Anche il  Vice Presidente Vicario del parlamento Europeo, Antonio  Tajani  si sta battendo con forza per imporre quello che dovrebbe essere un diritto elementare: possibilità di competere ad armi pari. 

Nonostante non ci sia  unanimità di vedute tra i Paesi membri,  Confapi ha ribadito che Bruxelles, oggi come non mai, deve dimostrare, in una fase  di diffusa sfiducia verso le Istituzioni europee, di essere  in grado di difendere l'industria e il nostro futuro.