Un libro dedicato ai giovani calabresi, quello di Marisa Manzini, procuratore aggiunto di Cosenza. “Fai silenzio che parrasti assai". Il potere delle parole contro la 'Ndrangheta”, è stato presentato a Rende, su iniziativa di Confapi Calabria e dell'Ordine dei Consulenti del lavoro di Cosenza, ulteriore testimonianza di un impegno congiunto sui princìpi della legalità.
Un dialogo fitto e interessante che ha visto protagonisti, insieme all'autrice, Fabiola Via, presidente CDL Cosenza e Francesco Napoli, Vice presidente nazionale Confapi, ma con molti interventi anche da parte del numeroso pubblico presente. La presentazione del libro di Marisa Manzini fa da apripista ad una serie di incontri che Confapi Calabria e i consulenti del lavoro intendono dedicare alla legalità, declinata nei temi che ricadono nella sfera di azione e di interesse delle due organizzazioni: dall'asseverazione di conformità contrattuale contributiva all'applicazione del protocollo di legalità.
“Nel libro di Marisa Manzini – ha detto Napoli - scritto da un punto di osservazione diretto e senza filtri, combattono due forze: quella della parola contro la forza dell'omertà. Chi scrive non solo ha scelto la prima, ma ha deciso di non confinarla nel chiuso di un'aula di giustizia, ma di diffonderla attraverso un libro, facendone messaggio globale”.
L'invito a non cadere nella trappola dell'omertà, vero e proprio nutrimento dell'apparato mafioso, è il messaggio su cui ruota il libro di Marisa Manzini. Quell'omertà che non si subisce, “perché – dice Manzini – di qualunque evento delittuoso si tratti, chi non parla lo fa attraverso una scelta consapevole, diventando automaticamente complice. Questo bisogna spiegarlo ai ragazzi, a partire dal loro quotidiano. Essere a conoscenza di un fatto di bullismo e non denunciarlo è un atto di omertà, lo dico sempre ai giovani negli incontri che faccio nelle scuole. Omertà è una parola che non dovrebbe esistere nel loro vocabolario”.