La sinergia tra banca e impresa costituisce una leva fondamentale nella sfida sui mercati nazionali e internazionali anche nel tessuto economico marchigiano, che per il 97% è costituito da Pmi che hanno meno di 20 dipendenti.
Trasparenza nel rapporto e affidabilità sono due concetti più volte rimarcati nel corso dell’incontro organizzato da Confapi Ancona e BPER Banca dal titolo “Crescita Marche. Creare valore al tuo business”. Proprio il concetto di valore è stato declinato in tutte le sue accezioni. Quello economico e finanziario, attraverso gli interventi Giorgio Padovani e Stefano Benassi di BPER Banca e di Cristiano Romagnoli di Confapifidi, ma anche psicologico e sociale nell’interpretazione di Lorenzo Braconi di Facciamo 31.
“La sfida competitiva internazionale passa attraverso la capacità di fare squadra non solo tra aziende ma anche tra paesi, soprattutto europei” – ha detto Giorgio Giorgetti, Presidente di Confapi Marche. Per essere concorrenziali con i giganti Usa e Cina serve un’Europa forte, fatta di 27 paesi uniti. L’Europa infatti rappresenta il 7% della popolazione mondiale ed esprime il 23% del Pil Mondiale.
“Bisognerebbe essere preparati per far fronte alle spinte protezionistiche delle grandi potenze extraeuropee e invece spesso le nostre economie non lo sono” – ha aggiunto Michele Mencarelli, Presidente di Confapi Ancona. L’impegno di BPER Banca, sesto gruppo bancario nazionale con 1.220 filiali, di cui ben 24 nelle province di Ancona, Pesaro e Rimini, va proprio in questa direzione, cioè di proporsi come punto di riferimento per la crescita e la competitività delle realtà produttive locali.
“Oggi è importante offrire una consulenza di qualità alle imprese” – ha detto Giuliano Lugli, Responsabile della Direzione Territoriale Romagna - “partendo dalle loro necessità attuali e future e da una conoscenza approfondita dei territori presidiati. Abbiamo recentemente potenziato le nostre filiali marchigiane proprio per intercettare queste esigenze e supportare nel modo migliore i percorsi di valorizzazione delle aziende che si rivolgono al nostro Istituto”.
Lorenzo Braconi, Ceo di Facciamo 31, ha affrontato anche il tema della formazione delle risorse umane e della loro motivazione quale vettore di primaria importanza per contribuire al successo delle imprese: è una sfida che l’Italia sta portando avanti. Agli imprenditori ha suggerito di “puntare al cuore dei dipendenti, non alla loro schiena”.