Roma, 29 luglio – “L'accordo commerciale raggiunto tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti avrà un impatto negativo sulla crescita economica europea, seppur meno drammatico di quanto si ipotizzava solo qualche settimana fa. Tuttavia, se affiancato da una mirata politica industriale, l'accordo può rappresentare paradossalmente anche un'opportunità per il settore della componentistica italiana. Le prime stime indicano che i dazi statunitensi del 15% avranno un impatto dello 0,34% sull'economia dell'UE27. Per l'Italia, tale impatto sarà leggermente superiore (0,41%), data la maggiore incidenza dell'export sul Pil nazionale. Dunque, pur riconoscendo il potenziale danno, invito ad un approccio pragmatico e proattivo”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.
“È fondamentale avviare - aggiunge - un'azione di diversificazione commerciale. In quest'ottica, Confapi auspica una rapida stipula dell'accordo commerciale con i Paesi del Mercosur, che rappresenterebbe un'importante valvola di sfogo per le esportazioni italiane. Non va trascurato, inoltre, il differenziale di dazi tra l'Ue e la Cina, che si attesterà probabilmente intorno al 30%. Questo scenario offre all'industria della componentistica italiana un'occasione per acquisire quote di mercato negli USA, attualmente detenute dai competitor cinesi. Per cogliere questa opportunità, è indispensabile che il Governo italiano supporti le imprese, in particolare le Pmi, attraverso una politica industriale mirata, abbandonando l'epoca dei sussidi indiscriminati”.
“È inoltre necessario - sottolinea Camisa - un maggiore impegno da parte dell'Unione Europea nel mettere le imprese in condizione di competere sui mercati internazionali, togliendo immediatamente i cosiddetti dazi autoimposti cioè tutti quei costi che l’Europa ha messo in capo alle aziende ad esempio sul tema del Green Deal e non solo che andrebbero sospesi. L'Europa - prosegue - deve inoltre tutelare le imprese europee da una potenziale invasione di prodotti cinesi sul mercato interno, qualora questi non trovassero più sbocchi sul mercato americano a causa degli elevati dazi imposti alla Cina. Il rischio più concreto è un cambio delle rotte oceaniche dal Pacifico all’Atlantico”.
“Infine - specifica -, un punto cruciale riguarda la Banca Centrale Europea (BCE), che dovrebbe considerare un taglio dei tassi di interesse immediato. Tale misura contribuirebbe a mitigare il rialzo dell'euro sui mercati, un fattore che incide negativamente sulla competitività delle esportazioni italiane, agendo come un ulteriore dazio”.
"È apprezzabile che l'incertezza sui dazi sia finalmente terminata - conclude il Presidente di Confapi -, ma ora si tratta di reagire con prontezza, mettendo in campo le migliori energie e la resilienza che da sempre caratterizzano le Pmi industriali italiane. Questo è il momento di agire con determinazione e lungimiranza".

Roma, 14 luglio – "L'applicazione dei dazi USA al 30% sull'import europeo rappresenterebbe per il settore industriale italiano uno shock di enormi proporzioni. Tuttavia occorre mantenere la calma ed evitare i toni barricadieri al fine di intavolare con Washington un tavolo negoziale". Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.

"Non va dimenticato – aggiunge - che le imprese statunitensi necessitano di componentistica dall'estero e in questo campo l'Italia può mettere sul tavolo le sue eccellenze per cercare una riduzione o cancellazione dei dazi. La filiera italiana dell'industria può trovare delle opportunità nell'attuale contesto di caos, ma è fondamentale che anche le Istituzioni svolgano il proprio ruolo, impostando una politica industriale che guardi al futuro. Occorre che il Governo capisca su quali settori industriali puntare e si attrezzi con una miscela di incentivi e sussidi per permettere alle aziende italiane di giocare ad armi pari con gli altri competitor internazionali. Al contempo vanno promossi progetti di collaborazione e aggregazione per le Pmi industriali nonché elaborare una strategia di approvvigionamento di materie prime per mitigare il rischio di ritorsioni da parte del Governo di Pechino".

"Lo sbocco in altri mercati – conclude il Presidente di Confapi è - certamente utile ma nessun mercato potrà mai sostituire quello statunitense".

Roma, 15 maggio 2025 – In un clima che richiederebbe serenità e visione, si è tenuto oggi un nuovo, delicato incontro sul meccanismo del payback sui dispositivi medici, presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Dopo la recente bocciatura del ricorso al TAR del Lazio, le parti istituzionali e associative hanno ribadito la necessità di superare gradualmente una norma ritenuta ormai insostenibile, avviando immediatamente politiche di salvaguardia per le imprese, con particolare attenzione alle Pmi, le più colpite dalle compensazioni richieste.

All'incontro hanno partecipato Confapi Salute, con il Presidente Michele Colaci, Conflavoro PMI Sanità, rappresentata dal Presidente Gennaro Broya de Lucia, insieme al Ministro Giancarlo Giorgetti, promotore del tavolo tecnico. Presenti anche altre associazioni rappresentative del comparto dei dispositivi medici.

Il Governo ha presentato una nuova proposta, rafforzata da uno stanziamento di 350 milioni di euro, che ha raccolto consenso unanime per le annualità 2015-2018. Si profila, quindi, una possibile intesa già nei prossimi giorni. Tuttavia, permangono nodi irrisolti per gli anni successivi. Da un lato, le imprese chiedono l'abrogazione della norma, richiamando anche la natura straordinaria del contributo, riconosciuta dalla stessa Corte Costituzionale; dall'altro, la Ragioneria Generale dello Stato chiede garanzie su risorse e dati certi, indispensabili per definire soluzioni tecniche e operative sostenibili.

"Conflavoro PMI Sanità auspica che l'impegno congiunto di tutte le istituzioni coinvolte da questo Governo possa finalmente fare chiarezza – ha dichiarato Gennaro Broya de Lucia – su un tema che, per troppo tempo, ha generato incertezza, contenziosi e gravi difficoltà per migliaia di aziende italiane".

"Con questo ulteriore stanziamento possiamo ottenere una franchigia fino a 10 milioni al netto dell'Iva, salvando di fatto oltre il 95% delle imprese travolte dalla norma – ha aggiunto Michele Colaci presidente di Confapi Salute – È un primo passo importante, ma serve ora uno sforzo ulteriore per risolvere definitivamente una questione che sta logorando il settore".

Il confronto si è svolto alla presenza, oltre che delle principali associazioni di categoria, dei rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni, con Marco Alparone, assessore al Bilancio della Regione Lombardia, e Massimo Fabi, assessore alla Sanità della Regione Umbria. Presenti, inoltre, il professor Francesco Mennini, Capo Dipartimento della Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio Sanitario Nazionale e Achille Iachino per il Ministero della Salute, insieme alla dottoressa Perrotta per la Ragioneria dello Stato.

Un confronto serrato, tecnico e politico, che richiederà ancora passi determinati per sciogliere quello che ormai è divenuto uno dei nodi più critici del rapporto tra Stato, Sanità e imprese.

Roma, 23 giugno – “L’Iran minaccia di chiudere lo Stretto di Hormuz in seguito agli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani. Se ciò si verificasse si aggraverebbe ulteriormente l’isolamento internazionale del regime iraniano oltre a rappresentare un boomerang economico. Hormuz non è solo la vitale rotta di esportazione energetica dell'Iran, ma è anche fondamentale per la sicurezza nazionale dei Paesi del Golfo. La razionalità, dunque, suggerisce che la chiusura dello Stretto di Hormuz da parte di Teheran sia improbabile, ma tutti gli scenari devono essere presi in considerazione e la paventata chiusura non può essere esclusa a priori”. Lo evidenzia il presidente di Confapi Cristian Camisa commentando l’escalation militare in Medio Oriente.

“La chiusura di Hormuz – aggiunge - porterebbe il prezzo del petrolio oltre i 100 dollari a barile e del gas naturale oltre i 100 dollari per MWh. Secondo le nostre stime, uno shock energetico di questa entità rischierebbe di costare al nostro Paese oltre 10 miliardi di euro all’anno, colpendo in modo trasversale cittadini e imprese. L’aumento dei costi energetici potrebbe spingere l’inflazione oltre il 6%, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e comprimendo ulteriormente la domanda interna. La crescita economica nazionale, già fragile, rischierebbe una flessione che noi stimiamo intorno al -0,6% del Pil. E in questo momento l’Italia non può davvero permetterselo”.

“Attualmente – conclude Camisa - l’unica arma in mano alle aziende è quella di dotarsi di sistemi industriali di autoproduzione dell’energia elettrica a base fotovoltaica in abbinamento alle nuove batterie Bess. Al Governo chiediamo sempre di più un supporto a queste tecnologie soprattutto quando realizzate dalle aziende per autoproduzione e autoconsumo”.

Roma, 8 maggio - "La sentenza del TAR del Lazio di ieri che rigetta il ricorso contro il meccanismo del Payback sui dispositivi medici è, per Confapi Salute, una pagina nera per il diritto e per la tutela del tessuto produttivo italiano". Lo afferma Michele Colaci, Presidente di Confapi Salute, Università e Ricerca.
 
"Il Tribunale - aggiunge Colaci - ha stabilito tre punti chiave: le imprese erano consapevoli della normativa sul Payback e potevano organizzarsi; il meccanismo non incide formalmente sugli appalti pubblici, anche se ne altera la sostenibilità economica; le contestazioni contro i provvedimenti regionali vanno presentate al giudice ordinario, non al TAR".
"Una decisione gravissima che – sottolinea – lascia senza tutela le aziende e le spinge verso il baratro, obbligandole a rimborsare forniture effettuate anche dieci anni fa, in base a regole decise solo dopo. In poche parole si decreta la chiusura di centinaia di aziende, il licenziamento degli operatori del comparto e la difficoltà nel reperire i dispositivi medici da parte degli Ospedali. Per questo motivo - conclude Colaci - chiediamo al ministro Giorgetti, la convocazione straordinaria del tavolo affinché si possa dar seguito a quanto impostato nella prima convocazione a tutela del comparto e della salute dei cittadini, che verrebbero gravemente penalizzati da questa situazione".

Roma, 13 giugno - Unionservizi Confapi, Legacoop Produzione-Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e Agci Lavoro e Servizi hanno firmato con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Trasporti l'Ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL del settore servizi di pulizia, servizi integrati e multiservizi che riguarda oltre mezzo milione di lavoratori addetti al comparto. Il rinnovo che avrà durata di quattro anni, decorre dall'1 Giugno 2025, sarà valido fino al 31 dicembre 2028 e prevede un aumento a regime di 215 euro dilazionato nei quattro anni contrattuali.
 
"Dopo una trattativa lunga e complessa - afferma il Presidente di Unionservizi Confapi, Vincenzo Elifani – abbiamo siglato un rinnovo importante per lavoratori e imprese. Questo accordo è di grande rilievo per le nostre aziende che dall'1 Luglio avrebbero dovuto pagare 136 euro dell'Ipca e che con l'accordo saranno invece ripartiti in varie trance nel corso dei quattro anni previsti dal contratto. In un momento così difficile, con la dilazione dell'Ipca, diamo respiro alle imprese che avranno immediatamente modo di attutire l'impatto dell'aumento del costo del lavoro oltre ad aumentare le retribuzioni dei lavoratori. Il testo del Contratto – conclude – è stato anche migliorato per quanto riguarda la violenza di genere e il lavoro a tempo parziale".

Roma, 29 aprile – "La collaborazione tra Pmi industriali italiane e turche rappresenta un'opportunità strategica per entrambe le economie, grazie alla complementarità dei rispettivi sistemi produttivi, alla posizione geografica favorevole e ai legami commerciali consolidati. L'Italia e la Turchia rappresentano due ponti naturali tra l'Europa e l'Asia e tra il Mediterraneo e il Medio Oriente e questa posizione strategica ha reso entrambi i Paesi storicamente protagonisti nel commercio internazionale, favorendo la costruzione di un partenariato economico solido e duraturo". Lo ha detto il Presidente di Confapi, Cristian Camisa, intervenendo al Forum imprenditoriale Italia-Turchia a Roma, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ICE Agenzia.

"Il nostro obiettivo oggi – ha aggiunto - è mettere in risalto il ruolo cruciale che le Pmi industriali italiane possono svolgere nel rafforzamento delle relazioni economiche con la Turchia. Tali realtà imprenditoriali trovano nella Turchia un mercato dinamico e ricettivo, un importante hub produttivo e logistico e un sistema orientato alla manifattura, con settori particolarmente sviluppati come l'automotive, il tessile, l'agroalimentare, l'edilizia e l'energia oltre a potenziali partner per joint venture, forniture e collaborazioni industriali, partnership commerciali, accordi di distribuzione".

A margine del Forum, Camisa ha sottoscritto un Memorandum d'Intesa con Mahmut Asmalı, Presidente di Musiad, l'Associazione turca degli Industriali e degli Imprenditori Indipendenti. Grazie alla cooperazione con Musiad saranno facilitate partnership economiche tra i due Paesi e una condivisione di conoscenze e best practices fondamentali per migliorare la competitività delle Piccole e Medie Imprese Industriali. Il protocollo, inoltre, mira a rafforzare la cooperazione tra Confapi e Musiad per migliorare e promuovere la cooperazione bilaterale nel commercio e negli investimenti, al fine di favorire la crescita economica tra Italia e Turchia, con particolare attenzione alle Pmi industriali.

Roma, 29 maggio – "Numerose Pmi industriali, in particolare quelle del settore tessile, trovano ancora irrisolta la complessa vicenda del credito d'imposta per Ricerca & Sviluppo. Nonostante i recenti tentativi di risolverla, la situazione rimane critica a causa di interpretazioni normative retroattive e della mancanza di soluzioni definitive che tutelino le imprese che hanno agito in buona fede". Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.

La problematica trae origine dalla norma del 2013 drasticamente mutata nel 2019 in senso restrittivo. Questo cambio di rotta, avvenuto senza clausole di salvaguardia, ha generato contestazioni retroattive da parte dell'Agenzia delle Entrate nei confronti di aziende che avevano legittimamente usufruito del credito basandosi sulle precedenti indicazioni.

Attualmente la procedura di riversamento spontaneo dei crediti d'imposta (relativi al periodo 2015-2019) considerati indebitamente utilizzati, è stata prorogata al 3 giugno. Per incentivare l'adesione, la Legge di Bilancio ha istituito un fondo da 220 milioni presso il Mimit per un contributo in conto capitale alle imprese aderenti. Tuttavia, il decreto attuativo, che definirà modalità e criteri per il riparto del contributo alle imprese che aderiranno al riversamento, non è ancora stato emanato.

"Alla luce della scadenza imminente e della persistente mancanza di chiarezza – aggiunge Camisa - Confapi ritiene indispensabile nell'immediato la proroga della scadenza del riversamento per consentire l'emanazione dell'atto di indirizzo sulla distinzione tra crediti inesistenti e non spettanti. Riteniamo inoltre necessario intervenire con misure strutturali quali la maggiore dilazione dei pagamenti e un contributo a fondo perduto di almeno il 50% dell'importo versato per le aziende che hanno già aderito o aderiranno al riversamento".

Roma, 29 aprile - "Continuiamo a ribadire che l'energia e i relativi costi rappresentano una delle principali criticità per il sistema produttivo italiano, in particolare per le Pmi industriali. Purtroppo dobbiamo constatare che, a differenza di quanto auspicato, nell'ultimo Dl Bollette non sono state adottate misure per ridurre il costo dell'energia per le imprese a media tensione". Lo afferma il Presidente di Confapi Cristian Camisa.

"In particolare – spiega - non si è presa in considerazione la possibilità che l'azzeramento della componente Asos degli oneri di sistema, relativa al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione, valesse anche per questo tipo di imprese. Ora occorre dirottare le risorse inutilizzate del Pnrr per supportare impianti fotovoltaici con batterie di accumulo per autoproduzione poiché è l'unico sistema disponibile, veloce ed efficace per abbattere i costi delle bollette di tutte le imprese micro, piccole, medie e anche grandi energivore. L'accumulo sarà fondamentale sia per la rete che per le aziende per mitigare i prezzi nelle fasce di maggior produzione delle rinnovabili e per utilizzare al meglio l'energia prodotta e non autoconsumata".

"Confapi – aggiunge Camisa - si propone come interlocutore privilegiato per rappresentare le Pmi industriali, forte anche del fatto che non ha al suo interno conflitti di interesse tra produttori e consumatori di energia. Settori chiave come l'automotive e la filiera del bianco, che già stanno già affrontando una crisi di natura strutturale con gravi ripercussioni in termini sia di produttività sia di tenuta occupazionale, sono particolarmente esposti alla volatilità dei prezzi dell'energia aggravati dalle criticità legate alla sicurezza energetica. Bisognerebbe lavorare sugli oneri di sistema e sulla formazione del prezzo dell'energia elettrica dando più peso alle energie rinnovabili e meno al gas. Andrebbe inoltre – conclude il Presidente - introdotta una categoria intermedia tra energivore e non energivore, che tenga conto dell'incidenza percentuale dell'energia sul costo di produzione o sul fatturato, indipendentemente dal consumo assoluto".

Bari, 20 maggio 2025Microsoft Italia e CONFAPI, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata, hanno siglato un nuovo protocollo d’intesa rinnovando quindi la collaborazione strategica volta alla promozione di un’adozione efficace e responsabile dell’AI generativa tra le PMI italiane.

La firma è avvenuta oggi in occasione della tappa di chiusura di Le potenzialità dell'IA per la crescita delle PMI un roadshow di 8 tappe che tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 ha attraversato l’Italia con l’obiettivo di diffondere conoscenza e offrire supporto alle imprese nell’implementazione dell’intelligenza artificiale generativa nei processi aziendali.

Rivolto alle territoriali e alle aziende Confapi e sviluppato anche con la collaborazione dei partner Microsoft Var Group e Lodestar, il roadshow ha visto coinvolti 1000 imprenditori su tutto il territorio italiano che, attraverso workshop formativi in presenza e training online, hanno potuto acquisire competenze nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale generativa e avviare progetti di adozione responsabile.

Grazie al rinnovo della collaborazione – la prima di Microsoft Italia con un’Associazione nazionale datoriale – Microsoft e Confapi proseguiranno in questo programma volto a promuovere tra le aziende di Confapi le opportunità concrete dell’AI per migliorare la produttività e l'efficienza aziendale, attraverso percorsi di formazione, strumenti collaborativi avanzati e la condivisione di best practice. L’accordo prevede anche l’assistenza e l’apertura di un canale diretto tramite il quale le aziende possono accedere a informazioni e risorse dedicate Microsoft e la pianificazione di un nuovo workshop online AI per le PMI: come e perché usarla in azienda aperto a tutte le PMI e imprenditori sul territorio italiano in programma il 28 maggio alle ore 17:00. Durante il webinar sarà possibile conoscere e sperimentare l’uso dell’AI, anche attraverso l’analisi di casi d’uso concreti e una formazione ad-hoc per imparare a sviluppare prompt efficaci.

La collaborazione tra Confapi e Microsoft procede in maniera fattiva e con risultati importanti”, ha dichiarato Cristian Camisa, Presidente di Confapi. “La partnership avviata più di un anno fa con l’avvio della piattaforma, AI L.A.B. e con il workshop itinerante che ha visto una grande partecipazione in tutte le tappe che ha toccato viene suggellata oggi con la sigla di questo nuovo protocollo d’intesa a conferma che insieme stiamo facendo un ottimo lavoro. L’intelligenza artificiale rappresenta uno strumento fondamentale per le nostre imprese. Il suo utilizzo consapevole potrà contribuire a migliorarne l’efficienza, la competitività e la sicurezza sul lavoro. L'obiettivo è quello di migliorare le competenze all'utilizzo dell'AI generativa attraverso la comprensione, l'adozione e l'utilizzo responsabile della tecnologia da parte delle aziende del nostro sistema. La collaborazione con Microsoft rappresenta per tutte le aziende di Confapi che, ancora una volta, mostra di essere all’avanguardia e di sapersi proiettare verso il futuro, una delle possibili grandi opportunità. Siamo la prima associazione italiana a collaborare fattivamente con Microsoft Italia, in un campo, come quello dell’AI che accompagnerà le aziende di Confapi nei prossimi decenni sotto vari aspetti e in diversi ambiti. Un grazie particolare va a Unimatica Confapi che ha fatto, sta facendo e continuare a fare da collettore affinché anche attraverso questa partnership si possano produrre vantaggi competitivi per il nostro sistema produttivo”.

"L'intelligenza artificiale non rappresenta un'opportunità solo per le grandi aziende, ma è una leva strategica a disposizione di tutte le realtà, comprese le piccole e medie imprese, pilastro fondamentale del tessuto economico del Paese. In Microsoft crediamo che l’AI possa diventare un acceleratore di innovazione per ogni organizzazione, indipendentemente dalle sue dimensioni. Le PMI possono trarne vantaggi significativi: ottimizzare i processi interni, migliorare la produttività, offrire esperienze più personalizzate ai clienti e accedere a nuove opportunità di mercato. Il nostro impegno insieme a Confapi è rendere l'intelligenza artificiale accessibile, per permettere a ogni impresa di crescere, innovare e competere su scala globale” ha commentato Giacomo Frizzarin, Direttore della Divisione Small, Medium and Corporate di Microsoft Italia.

Questa collaborazione strategica rientra nel più ampio progetto Microsoft AI L.A.B. (Learn – Adopt – Benefit), iniziativa lanciata a settembre 2023 e sviluppata in collaborazione con l’ecosistema dei partner, per promuovere le opportunità dell’Intelligenza Artificiale generativa per le aziende pubbliche e private, le PMI, i professionisti e gli studenti e contribuire alla crescita sostenibile dell’Italia attraverso nuovi scenari di innovazione digitale.

Attraverso AI L.A.B., infatti, aziende pubbliche e private di ogni settore e dimensione possono intraprendere un percorso di valutazione, sviluppo congiunto, implementazione delle migliori soluzioni di AI generativa e formazione per accrescere il loro vantaggio competitivo nel mercato globale. Con una consulenza personalizzata, attività di assesment e implementazione di tecnologie avanzate, le organizzazioni pubbliche e private, di qualsiasi settore e dimensione possono approfondire le proprie conoscenze in ambito AI, individuare gli scenari di applicazione dell’AI e sviluppare una roadmap di adozione responsabile con benefici tangibili in termini di crescita e produttività.

Ad oggi, AI L.A.B. ha visto il coinvolgimento di oltre 400 aziende e 35 partner dell’ecosistema Microsoft che hanno lavorato a più di 600 progetti di adozione responsabile dell’AI generativa.

Roma, 16 aprile – È stato rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale di lavoro delle piccole e medie imprese edili tra Confapi Aniem e le organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che decorrerà dal 1° aprile 2025 fino al 30 giugno 2028.

Dopo il rinnovo della parte economica sottoscritto il 24 marzo scorso, la cui operatività era subordinata agli ulteriori accordi sulla parte normativa, il percorso contrattuale è stato completato con le intese in materia di trasferta, denuncia unica edile, Fondapi, sorveglianza sanitaria e fondo territoriale per la qualificazione.

Viene pertanto data attuazione all'intesa economica che prevede un incremento salariale totale di 175 euro per l'operaio comune, suddiviso in due tranche: 100 euro dal 1° aprile 2025 e 75 euro dal 1° marzo 2027.

Le parti hanno altresì convenuto di dare impulso alla contrattazione integrativa territoriale con la costituzione di una commissione nazionale di coordinamento e di avviare i lavori delle commissioni tecniche sulla classificazione dei lavoratori e per la stesura dell'intero testo contrattuale aggiornato.

Il Presidente di Confapi Aniem, Giorgio Delpiano, ha espresso "soddisfazione per il lavoro svolto e per il clima di collaborazione con le Organizzazioni Sindacali, che ha consentito di mettere a disposizione dei circa 80.000 lavoratori che applicano il Contratto Confapi Aniem un testo articolato che cerca di coniugare le specificità del nostro sistema imprenditoriale e l'esigenza di valorizzazione della forza lavoro, patrimonio fondamentale delle nostre piccole e medie imprese".