Pmi, crollano gli ordini e il fatturato Allarme dell'Api: manifatturiero in crisi. Più cassa integrazione, investimenti bloccati Tira un'aria da brividi tra le piccole imprese manufatturiere e delle costruzioni torinesi. Ad anticipare l'inverno c'è il crollo di ordini e fatturato, e in conseguenza gli investimenti, in un caso su due, vengono rimandati a tempi, e soprattutto a tassi di interesse, migliori. Questo è il quadro che emerge dall'indagine di Api Torino sul secondo semestre 2023 dove la recessione, per il momento schivata dal sistema Paese, fa ormai parte del business pian delle imprese. Crollano ordini e fatturato delle Pmi «A Torino l'industria è in recessione» Api lancia l'allarme: il manifatturiero è in crisi. Sale la cassa integrazione, investimenti bloccali Tira un'aria da brividi tra le piccole imprese manufatturiere e delle costruzioni torinesi. Ad anticipare l'inverno c'è il crollo di ordini e fatturato, e in conseguenza gli investimenti, in un caso su due, vengono rimandati a tempi, e soprattutto a tassi di interesse, migliori. Questo è il quadro a tinte fosche che emerge dall'indagine di Api Torino sul secondo semestre 2023 dove la recessione, per il momento schivata dal sistema Paese, fa ormai parte del business pian delle imprese. Il divario tra ottimisti e pessimisti si accentua a seconda delle filiere produttive. Le società di servizi, ad esempio, guardano al futuro con minore apprensione, infatti il saldo resta positivo, al 16%, mentre chi fa industria sperimenta un crollo della fiducia che è precipitato di 15 punti negli ultimi tre mesi. La spia d'allarme, che già lampeggia nelle quotazioni del rame (in deciso ribasso) e di petrolio e dell'oro (in forte rialzo) mentre il gas resta sotto i 47 euro, si traduce nelle buste paga dei lavoratori. È in aumento il ricorso agli ammortizzatori sociali. Quasi il 9% delle piccole imprese industriali, quelle dell'indotto auto e della meccanica, hanno richiesto la cassa integrazione. «Si tratta afferma Fabrizio Cenino, presidente dell'associazione delle piccole imprese di Torino di una fotografia che rappresenta bene la reale situazione e che non lascia spazio a dubbi: le nostre imprese soffrono di tutto il peso derivante da due guerre in corso quasi ai confini del Paese e della conseguente crisi dei costi». E poi precisa l'imprenditore: «A tutto ciò si aggiunge l'effetto dell'incremento esagerato del costo del denaro che frena gli investimenti e appesantisce le aziende che hanno investito. Ora la Bce dovrebbe tagliare i tassi. Se si aggiunge il clima di assoluta incertezza sia a livello nazionale che internazionale, si comprende subito il crollo della fiducia nelle prospettive manifestato dai nostri imprenditori». Nell'Eurozona che si avvia verso una fase recessiva, anche se secondo gli analisti sarà uno stop breve, l'inflazione è scesa ai minimi dopo la lunga corsa dei prezzi alimentata dal costo dell'energia. La stretta del credito, dettata dai rialzi della Bce, si è fermata ma i finanziamenti bancari restano molto cari. Ecco perché la «vecchia» industria, che richiede alta intensità di capitali e di tecnologia, sembra essersi fermata e naviga a vista. Il portafoglio ordini delle Pmi manifatturiere non va oltre il mese nel 47% dei casi, anche se il grado di saturazione degli impianti resta al 71%, in leggera frenata ma ancora in territorio positivo. Tuttavia un'impresa su due ha tirato i remi in barca e non investe. Un dato in linea con gli indici manifatturieri dei altri paesi, dal Regno Unito fino alla Cina, a dimostrazione che il rallentamento dell'economia globale è già entrato nelle linee produttive. «La nostra indagine spiega Fabio Schena, responsabile dell'Ufficio studi di Api Torino riporta nuovi segnali di tensioni che si riflettono sul grado di fiducia degli imprenditori. Infatti il saldo ottimisti/pessimisti è crollato del 13%, perdendo 15 punti percentuali rispetto a solo 3 mesi fa». Per il futuro le imprese che prevedono di assumere sono sempre meno. Stando alle stime di Api Torino diminuiscono dal 45,7 al 39%. Una buona notizia per i flussi di cassa delle Pmi arriva da tempi di pagamento che, inaspettatamente, si riducono. Il 31,4% delle aziende vanta crediti scaduti da oltre 6o giorni, mentre erano il 43% tre mesi fa. Christian Benna (C) RI panni I71nNF RISFRVATA La vicenda.