L'analisi su 300medie e piccole lombarde: fatturato aumenta per la metà delle imprese, ordini su del 36%

Tanto si parlò della recessione che alla fine non si fece nemmeno vedere. Qualcuno ha iniziato a dirlo sottovoce diverse settimane fa, altri hanno seguito, ora arrivano conferme anche dai dati congiunturali dei centri studi. Lo osserva ad esempio l'analisi congiunturale redatta dal Centro Studi di Confapindustria Lombardia relativa al quarto trimestre 2022 nel rilevare segnali di ripresa e una crescita della fiducia per la prima parte del nuovo anno appena avviato. L'indagine ha coinvolto circa 300 piccole e medie imprese lombarde del sistema Confapi, in gran parte del settore metalmeccanico, e fotografa una situazione senz'altro meno negativa rispetto a quanto si temesse qualche mese fa. Che il rallentamento ci sia è indubbio, ma al momento la marcia indietro non è ancora stata innestata e non è nemmeno detto che verrà fatto. «Dopo un anno vissuto affrontando vari ostacoli (aumento dei prezzi delle materie prime, energia, gas e conseguenze della guerra in Ucraina) il 2022 si chiude con segnali positivi per il manifatturiero lombardo — sottolinea il centro studi —. Bene soprattutto il fatturato che aumenta per 5 aziende su 10 , ampiamente stabili occupazione e investimenti, gli ordini crescono però solo per il 36% degli intervistati. Si registra un rallentamento nei costi delle materie prime e dell'energia che ha quindi un effetto positivo sulle aziende». Per quanto riguarda gli ordini l'Italia rappresenta il territorio con maggiori segnali di vitalità, per più della metà degli imprenditori il fatturato realizzato lungo la penisola è in aumento. Fuori dall'Europa si registra stabilità, ma per più di 4 intervistati su 10 la domanda sta calando anche in modo marcato. Complessivamente il 2022 si chiude con risultati buoni nei tre principali indicatori di congiuntura: gli ordini domestici sono positivi per 6 aziende su 10, la produzione altrettanto per meno di 7 intervistati su 10, occupazione stabile per 6 su 10. Sono indicatori migliori rispetto all'atteso e si registra una parziale revisione al rialzo delle previsioni al 2023 che rappresenta un'iniezione di fiducia per le pmi lombarde. «Il raffreddamento dei prezzi delle materie prime e i valori energetici in forte calo hanno avuto un effetto positivo sulle nostre imprese >>, commenta Luigi Sabadini presidente di Confapindustria Lombardia —. Questi due aspetti sono determinanti per tornare a lavorare con maggior fiducia e serenità rispetto all'anno scorso, anche se prevale ancora un atteggiamento di forte cautela tra gli imprenditori. Forse possiamo dire che nel 2022 abbiamo toccato il fondo e ora stiamo risalendo».