In molti hanno gettato la spugna. La troppa buro crazia e le mille incognite che stanno accompagnando il Superbonus 110% hanno convinto migliaia di proprietari di immobili a optare per un più comodo, anche se meno remunerativo, Bonus facciate. L`incentivo che garantisce uno sconto fiscale dal 60 al 90% (da spalmare in dieci anni), ma solo sul costo degli interventi nelle superfici esterne degli edifici, ha bisogno infatti di meno controlli e verifiche, permettendo quindi tempi più snelli e spese di gestione contenute. «Non è però tutto oro ciò che luccica», avverte Andrea Virdis, presidente regionale delle imprese edili iscritte alla Confapi Aniem. «Certo, i cantieri coperti dal Bonus facciate si possono aprire in tempi più rapidi, ma la mancanza di verifiche potrebbe portare nei prossimi anni a un caos senza precedenti». L`imprenditore fissa il timer a lunga scadenza. «In caso di verifiche da parte dell`Agenzia delle entrate, fatte anche a distanza di anni, emergeranno quasi certamente tantissime irregolarità, frutto proprio dei controlli non accurati. E a pagarne le spese saranno tecnici e proprietari di immobili. Tuttavia, i primi sono assicurati contro imprevisti e sanzioni, mentre le famiglie potrebbero trovarsi a restituire fino al 90% delle agevolazioni ottenute. Parliamo quindi di batoste da decine di migliaia di euro».