La politica e la realtà. Meglio: i tempi della politica e quello della realtà. E` il tema, diciamo pure il nodo, sollevato da Confapi Sanità su un fronte molto delicato, prima e soprattutto durante l`epidemia: quello dei problemi in cui si dibattono, a vario titolo, chi più e chi meno, le oltre 700 Rsa piemontesi. «Dopo mesi di annunci e a 40 giorni dalla firma del protocollo con le associazioni di categoria, che certificava l`aumento Istat del 3,9%, nulla all`orizzonte - segnala Michele Colaci, Presidente di Confapi Sanità Piemonte -. Pensavamo di aver chiarito con puntualità le difficoltà in cui versano gran parte delle strutture: il riconoscimento di tali aumenti consentirebbe a tante società di rientrare, parzialmente, dell`incremento dei costi energetici e pandemici». Da qui la preoccupazione: «L`assessore Icardi ci ha giurato che la delibera sarebbe pronta, attende solamente la convocazione del tavolo delle autonomie locali, non ancora fissato dall`assessore Marrone. In questo frangente, il fattore tempo è determinate». La presa di posizione rimanda all`intesa tra la Regione e la gran parte dei gestori per sostenere un comparto provato da due anni di pandemia. In primo piano il tema dell`adeguamento Istat delle tariffe: riconoscimento alle Rsa un incremento del 3,9% a partire dal 1 gennaio per la quota sanitaria e dal 1 luglio perla quota alberghiera e poi, una volta ricevuto da Roma il riparto del Fondo sanitario, l`impegno a portare il budget a 280 milioni all`anno. «Dodici milioni in più rispetto alla cifra investita in media nei 5 anni pre-Covid precisava a fine luglio il presidente Alberto Cirio, con gli assessori Marrone (Politiche sociali) e Icardi (Sanità). Inoltre, per venire incontro al costo maggiore che graverebbe sulle spalle delle famiglie, in particolare quelle che non usufruiscono della tariffa convenzionata e pagano quindi il 100% della retta, la Regione ha individuato nel Fondo sociale europeo 50 milioni da suddividere negli anni 2022-2024, da assegnare alle famiglie tramite voucher. Con l`eccezione di Anaste, Confcommercio e Federsalute - che si sono smarcate per una serie di motivi, in primis il timore che l`adeguamento del piano tariffario venga finanziato attingendo risorse al budget annuale delle Rsa - l`accordo è stato firmato mentre la delibera, che dovrebbe recepirlo, pur essendo pronta attende di essere approvata in giunta. Non prima della convocazione del tavolo di cui sopra, par di capire. Allora quando: nei prossimi giorni, o a settembre? Qui si torna al punto sollevato da Confapi Sanità. Dall`assessorato alla Sanità spiegano che si farà il possibile per accelerare i tempi. Idem quello alle Politiche sociali dà segni di vita, anche ad agosto. «Il welfare piemontese non conosce ferie - rassicura l`assessore Marrone -. Il dirigente che segue il Consiglio autonomie locali della Regione è al lavoro sulla convocazione, nonostante sia attualmente positivo al Covid, così come siamo al lavoro con Finpiemonte e CSI per costruire la misura voucher destinata alle tante famiglie che dovranno reggere sulle loro spalle i rincari delle rette, la crisi economica colpisce soprattutto loro». Partita aperta.