Primo punto: rendere più competitiva la filiera dell’auto, quindi la rete del fornitori piemontesi. Secondo: trovare le misure (contratti di sviluppo del Mise, fondi Pnrr) per agevolare i progetti di ricerca in grado di convincere Stellantis a investire ancora a Torino. Ieri e andato in scena l`incontro tra Regione Piemonte, aziende (Stellantis e Italdesign), e associazioni di categoria (Confindustria Piemonte, Unione Industriali di Torino e Api Torino) per definire i contorni del «dossier auto». Ad oggi la politica industriale del territorio ha riempito di contenuti e di progetti legati ai miliardi del Pnrr solo i dossier «idrogeno» e «aerospazio». Per l’auto, l’industria che attraversa la rivoluzione più profonda tra elettrico e guida autonoma, non è stata indicata neanche una rotta. Ma il tempo adesso stringe. Non solo perché domani il governatore del Piemonte Alberto Cirio e il sindaco Stefano di Torino Lo Russo incontreranno i vertici italiani di Stellantis, in un tavolo preparatorio al summit del 20 settembre con Il ceo Carlos Tavares e perché la finestra dei fondi Pnrr non rimarrà aperta per sempre. Ma soprattutto perché, come ha evidenziato ieri Io studio realizzato da Ires Piemonte, oggi un’impresa su tre non è pronta a salire a bordo della trasformazione elettrica. II che, oltre al rischio di sbandata occupazionale e sociale, si traduce in una corsa strozzata per tutti quanti. A cominciare da  Stellantis che In Italia, forse più che altrove, ha bisogno di una filiera efficiente per competere. Ecco perché Ie misure di sostegno pubbliche messe sul tavolo, illustrate Ieri dall’assessore alle attività produttive Andrea Tronzano, partono da un rilancio della filiera. Perché il territorio sconta un ritardo di produttività nelle fabbriche che rischia di diventare incolmabile nel mondo full electric. Le risorse non mancano. Solo i fondi Fesr, per la trasformazione digitale e per la ricerca, valgono quasi un miliardo di euro. La maggior parte delle imprese ha voglia di innovare, ha insistito Tronzano, “ma dobbiamo convincere anche quelle più riluttanti che temono la svolta elettrica”. Non sarà facile darsi una politica Industriale per l’auto in poche settimane. E bisognerà capire dove Stellantis, oltre all’irrobustimento della sua filiera, intenda investire. Proprio oggi il ceo Tavares svelerà i conti della semestrale di Stellantis aggiornando la corsa verso l’elettrificazione, 75 modelli e 5 milioni di auto entro il 2030. Torino per ora è casa della 500 elettrica, 80 mila vetture l’anno. Il domani è tutto da scrivere.