«Dai Parioli a San Lorenzo è una discarica a cielo aperto. II servizio di raccolta è completamente assente». La denuncia arriva dai cittadini del Municipio 11 che oggi pomeriggio protesteranno sotto la sede dell'Ama di zona. «L'azienda non svolge il servizio previsto, i cassonetti sono pieni e attorno ci sono cumuli di sacchetti. Non viene fatto neanche il lavaggio ci lo spazzamento: né delle strade, né dei marciapiedi», racconta Lorenzo. Mancuso del comitato Cittadini Stazione Tiburtina. I punti più ammalorati del territorio sono quelli maggiormente frequentati: stazioni ferroviarie e metropolitane, aree della movida ma anche zone con un'alta concentrazione di uffici e negozi. «In questi giorni, in via Teodorico, abbiamo visto anche i cartoni della Asl buttati per terra», aggiunge Mancuso. Altra zona, altro malumore. Sono ancora in agitazione, infatti, i residenti di Albano Laziale. «Negli ultimi otto giorni è scattato il rilevatore di sostanze radioattive per ben cinque Tir che hanno scaricato rifiuti nella discarica», osserva Loredana Longo del comitato No Inc. «Una situazione intollerabile e gravissima, c'è il rischio che siano presenti rifiuti speciali. Chiediamo che siano attuate immediatamente ispezioni», spiega. Così ieri sera il comitato, accompagnato dalla senatrice di Sinistra italiana Elena Fattori, ha riportato al prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, le preoccupazioni già espresse in una lettera. Confermato, nonostante il confronto, il corteo di protesta indetto per venerdì sera ad Albano Laziale. Anche perché il clima di scontro, tra amministratori e cittadini, in questi giorni si è fatto più caldo. Se fino a lunedì scorso Ama scaricava meno di 200 tonnellate al giorno di rifiuti ad Albano, adesso ha quasi raggiunto la capienza massima di 1.100 tonnellate quotidiane. Gli scarichi andranno a regime da venerdì. L'obiettivo è ripulire al più presto la Capitale, dopo il picco di degrado causato dal rogo del Tmb di Malagrotta. Preoccupate anche le piccole e medie imprese che hanno chiesto al sindaco Gualtieri di «coinvolgere, in via eccezionale e temporanea, strutture organizzate come la Protezione Civile e l'Esercito per garantire sicurezza, ripristinare livelli di igiene accettabili e rimuovere situazioni di pericolo», spiega Massimo Tabacchiera, presidente dell'associazione di categoria CONFAPI. Intanto la soluzione strutturale è attesa nel piano rifiuti di Roma. «Nei prossimi giorni il Comune presenterà un piano completo nel quale indicherà tutti gli impianti necessari», ha confermato ieri l'assessore ai Rifiuti del Lazio, Massimiliano Valeriani, intervenuto in Aula alla Pisana. Contestualmente nel parlamentino del Municipio VIII arrivava il via libera a due mozioni a sostegno del termovalorizzatore, una proposta dalla Lista civica Calenda, l'altra dal Partito democratico. In votazione si è registrata la contrarietà di due gruppi alleati di Gualtieri: Sinistra civica ecologista, che sul territorio esprime il presidente Amedeo Ciaccheri (si era già detta contraria all'impianto), e la Lista civica Gualtieri che nel primo caso ha votato contro, nel secondo ha abbandonato l'aula.